Dopo il cambiamento di direzione intrapreso con RE7, da terza a prima persona, Village cerca di solidificare le nuove fondamenta su cui Capcom vuole costruire il corso di Resident Evil ispirandosi a quel quarto capitolo che già ai tempi divise i giocatori.

Ethan Winters, protagonista del gioco precedente, sta ricostruendo la sua vita dopo quell’incubo vissuto nella casa dei Baker, vivendo in tranquillità con la famiglia. La sua tranquillità ha però vita breve, verrà infatti suo malgrado trascinato all’entrata di un villaggio misterioso che sembra custodire le risposte a tutte le sue domande; da ciò si può notare la sferzata di Capcom da un ambiente chiuso come era la casa dell’episodio precedente ad un ambiente molto più esplorabile e ricco di segreti da scoprire e di collezionabili, una bella novità che ricorda decisamente la struttura di RE4. Entrati nel castello Dimitrescu, potremo godere ancora meglio del level deign e delle piccole aggiunte grafiche che il raytracing delle console next gen possono offrire, mentre cercheremo di non trasformarci nella cena per la contessa Dimitrescu e per le sue figlie.

Resident Evil Village decide quindi di concentrarsi sulle fasi action e di esplorazione tralasciando la parte survival. Rendendo il gioco forse un po’ troppo facile, dato che anche ai livelli di difficoltà più elevate sarete sempre pieni di munizioni e di armi, e crearne di nuove non risulta complicato, basta semplicemente esplorare nelle zone per trovare tesori e munizioni. Anche i puzzle ambientali sono inferiori ai capitoli precedenti e si nota fin dalle prime ore di gioco che si è optato per un approccio più cinematografico, anche a discapito della lunghezza dell’episodio che con 10 ore vi permette di poter vedere i titoli di coda, non necessariamente un male quando la storia è ben scritta e porta alla risoluzione delle domande che man mano ci siamo fatti strada per tutto il villaggio.

Dal punto di vista della grafica Resident Evil: Village è sicuramente molto bello, con texture pulite in 4k e un ottimo motore grafico, ed il già citato ray tracing aggiunge quel tocco grafico in più che rende Village molto bello da vedere, e da giocare, nonostante qualche sporadico calo di framerate.

Village è un opera davvero incredibile sotto molti punti di vista, capace di attrarre qualsiasi tipo di giocatore e non mollarlo fino ai proverbiali titoli di coda, complice anche un ottima rigiocabilità per trovare oggetti e collezionabili persi durante la prima run, certo presenta qualche sbavatura ma niente che possa togliere la voglia di vedere cosa si cela dietro al maniero delle Dimitrescu, ogni fan dovrebbe giocarlo e anche chi non è un amante della saga dovrebbe a nostro parere almeno provarlo.

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