La norma era stata proposta da Russia Unita, partito al governo. Ora mancano solo il via libera del Senato e la firma di Putin, entrambe scontate. Gruppi politici che operano a livello regionale e fanno riferimento a Navalny erano già stati inseriti in precedenza tra le organizzazioni estremiste
A inizio maggio la proposta era stata avanzata alla Duma dal partito di governo Russia Unita per sbarrare la strada ad Alexei Navalny, oppositore di Putin ora detenuto, e ai suoi alleati. E ora quel testo sta per diventare legge, visto che il passaggio al Senato – una pura formalità – e la firma di Putin sono scontati. La Camera russa ha infatti adottato nella sua terza e ultima lettura il testo che vieta alle persone legate a organizzazioni bollate da un tribunale come “terroristiche o estremiste” di candidarsi alle elezioni, di qualsiasi livello, per cinque anni. Una misura vista come strumentale a mettere fuori gioco il movimento di Navalny – del quale peraltro è stata deciso per via giudiziaria lo scioglimento di tutti i suoi uffici – in vista delle parlamentari di settembre. La restrizione si applicherà ai fondatori di tali organizzazioni e ai dirigenti (i capi, i vice, i capi delle divisioni strutturali e regionali e i loro vice).
Da ricordare che gruppi politici che operano a livello regionale e fanno riferimento a Navalny sono già stati inseriti tra le organizzazioni estremiste, senza passare per un provvedimento giudiziario. Esclusi dal voto anche tutti coloro – individui o organizzazioni – che sostengono o finanziano le organizzazioni che fanno capo all’oppositore.
Nuove inchieste per Navalny – Ieri il leader incarcerato dell’opposizione russa ha fatto sapere di essere oggetto di tre nuove inchieste penali: per furto delle donazioni alla Fondazione anticorruzione, per “incoraggiamento ai cittadini di rifiutarsi di svolgere i doveri civici”, e per insulti alla giudice Vera Akimova. Navalny lo ha fatto sapere diffondendo un post sui profili social, in cui spiega che un funzionario del dipartimento investigativo russo è andato in carcere a presentargli le nuove incriminazioni. “Il mio terzo crimine, su cui sta indagando la massima autorità investigativa, è l’insulto al giudice Akimova“, si legge sul suo profilo Instagram. “Esattamente come l’ho offesa non è specificato. C’è solo che ‘Navalny l’ha insultata ed ecco un nuovo caso penale per lui'”, scrive, come riporta la testata indipendente Meduza.