La sindaca 5 stelle era stata accusata dalla Procura di falso per la nomina (poi ritirata) di Marra. In primo grado era stata assolta, nel novembre del 2018, con la formula "perché il fatto non costituisce reato". Assoluzione confermata a dicembre scorso anche in appello
Si chiude la vicenda giudiziaria che ha coinvolto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in relazione alla nomina nel 2016 di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele, a capo del dipartimento turismo del Comune di Roma. Da oggi è infatti definitiva la sentenza di assoluzione ribadita nel dicembre scorso dalla corte d’Appello della Capitale. La Procura generale non ha presentato ricorso in Cassazione e quindi la sentenza è passata in giudicato. Raggi era stata accusata dalla Procura di falso per la nomina (poi ritirata) di Marra. In primo grado la sindaca era stata assolta, nel novembre del 2018, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.
“Quel ‘il fatto non costituisce reato'”, ha commentato oggi Francesco Silvestri, deputato romano del M5s, “smonta la tesi dell’accusa, quella legittima della magistratura e quella costruita da alcuni giornali, disinnesca le armi utilizzate dai suoi avversari ma, soprattutto spazza via ogni ombra sull’operato di Virginia Raggi, la sindaca che ha lavorato duramente insieme alla sua amministrazione per risollevare le sorti di Roma muovendosi sempre alla luce del sole”. E chiude: “Molti personaggi politici, sempre pronti a invocare le scuse degli altri, oggi farebbero davvero una gran bella figura se le scuse le presentassero a Virginia Raggi. Che se le merita, così come merita la fiducia dei cittadini romani”. Mentre Vittoria Baldino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, ha dichiarato: “Avanti a testa alta! Per altri cinque anni insieme. Raggi Sindaca 2021 a Roma”.