Intesa sul nome dell'ex ministro che accetta dopo le titubanze degli ultimi giorni. L'ex capo del governo: "Dobbiamo una risposta alle criticità economiche e sociali della città e questa è la strada giusta". Ecco chi è l'ex rettore prestato alla politica
L’ex ministro Gaetano Manfredi si candida a sindaco di Napoli per la coalizione Pd-M5s-Leu. Dopo tensioni e passi indietro, si è sbloccata la situazione e oggi è arrivato l’annuncio dei leader Giuseppe Conte ed Enrico Letta. Un’ufficializzazione che solo pochi giorni fa sembrava difficile, dopo che lo stesso Manfredi aveva espresso le sue perplessità in una lettera alla luce della situazione economica della città. La candidatura dell’ex ministro dell’Università del governo Conte 2 aveva però ripreso quota dopo la chiusura definitiva del presidente della Camera Roberto Fico, altro papabile candidato che per mesi è stato corteggiato dai partiti. Oggi a dare l’annuncio per primo dell’intesa raggiunta è stato l’ex premier, subito seguito dal segretario dem. “Napoli torna finalmente protagonista sullo scenario politico nazionale”, ha dichiarato Manfredi. “Adesso possiamo partire tutti insieme per costruire la città del futuro. Un grande sforzo che deve mettere in campo le migliori energie della città. Ognuno deve fare la sua parte e io farò la mia”. Si tratta del primo candidato che nelle grandi città rappresenterà tutti i partiti dell’alleanza che ha sostenuto Conte.
L’ufficializzazione della candidatura di Manfredi è stata accolta con la soddisfazione di molti ministri e dirigenti di M5s, Pd, Articolo 1, Sinistra Italiana: dai ministri Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli e Federico D’Incà alla vice di Letta Irene Tinagli, dallo stesso Fico al candidato del Pd a Roma Roberto Gualtieri fino alla capogruppo di Leu al Senato Loredana De Petris. Tra i partiti che sono pronti a sostenere l’ex ministro, tra l’altro, c’è anche Italia Viva. Nell’area di centrosinistra, peraltro, restano candidati Alessandra Clemente, vice del sindaco uscente Luigi De Magistris, e l’ex sindaco Antonio Bassolino. Il candidato del centrodestra è il magistrato anticamorra Catello Maresca che non ha perso tempo e ha già aperto la contesa: facendo riferimento al primo no di Manfredi di pochi giorni fa (motivato in particolare sul dissesto dell’amministrazione comunale), il pm della Dda ha sottolineato “se l’ex rettore è riuscito a trovare 5 miliardi in 5 giorni siamo di fronte a Mandrake“.
Conte: “E’ nato un Patto per Napoli” – Su facebook l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla di “patto per Napoli”, una città che “è da sempre una protagonista del nostro Paese, ma” che in questo momento storico “presenta enormi criticità economiche e sociali. “A queste criticità – continua il leader in pectore dei Cinquestelle – sentiamo il dovere di dare una risposta, dandoci da fare per rispondere ‘presente’ alle aspettative dei cittadini napoletani, a quelle dei suoi giovani, alle esigenze delle famiglie e delle imprese che la animano con passione”, scrive il leader in pectore del Movimento. E Conte sottolinea: “Questo patto non è una mediazione al ribasso, non è un compromesso. È la convinzione di aver imboccato la strada giusta, è la dimostrazione che ciò che serve non è cedere a frettolose soluzioni e fusioni a freddo ma partire dall’analisi dei problemi e da qui trovare il ventaglio delle soluzioni per risolverli. Muoviamo questo passo senza paura, con determinazione: per prendere di petto questa sfida, con realismo e concretezza. Quello stesso realismo dimostrato da Gaetano Manfredi, che fin da subito si è detto pronto a lavorare per Napoli se fosse stato posto nella condizione di incidere sulla vita dei suoi concittadini e di trasformare le loro voci in capitoli di programma. E così sarà”.
Chi è
Manfredi, 57 anni, è stato docente in Tecnica delle costruzioni alla Federico II a partire dal 1998. La sua attività (ha pubblicato oltre 400 lavori scientifici) si è concentrata in particolare sull’ingegneria sismica e per questo ha fatto parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici e della commissione Grandi rischi. Nel 2014 è diventato rettore dell’ateneo e un anno dopo è stato eletto presidente della Crui, la Conferenza dei rettori italiani. La sua prima esperienza politica, sia pure da “tecnico”, è stata da consigliere del ministro per le Riforme e la Pubblica amministrazione Luigi Nicolais, nel secondo governo Prodi (2006-2008). Il suo ritorno in un esecutivo è stato negli ultimi giorni del 2019 quando gli è stata affidata la delega all’Università dal presidente del Consiglio Conte dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti (l’altra delega all’Istruzione andò come noto a Lucia Azzolina). Il fratello di Manfredi, Massimiliano, è consigliere regionale del Partito democratico.