Il nuovo sistema operativo di Google, quello che in molti credono possa diventare il successore di Android in un lontano futuro, è finalmente ufficiale. L’azienda americana ha annunciato che Fuchsia OS è attualmente in dirittura di arrivo su uno dei prodotti Made by Google che conosciamo già molto bene, il Google Nest Hub di prima generazione.
Fuchsia OS è un nuovo sistema operativo su cui Google sta lavorando da molti anni oramai. A differenza di Android, Fuchsia OS non è basato su un kernel Linux ma è stato costruito da zero su quello che viene chiamato kernel Magenta.
Nonostante ci siano stati moltissimi rumor nell’arco degli anni che indicavano Fuchsia OS come successore di Android, di Chrome OS o addirittura di entrambi, ufficialmente non era mai stato riservato troppo posto durante gli eventi Google per parlare di quale l’azienda crede sia il vero futuro per il nuovo progetto, tantomeno era mai stato reso possibile installare l’OS su un dispositivo in via ufficiale.
L’aggiornamento comunque non cambierà alcuna delle funzionalità dello smart display e neppure l’interfaccia grafica. Questo perché Cast OS, il sistema operativo attuale di Nest Hub, ha una propria interfaccia realizzata in Flutter e questo deve aver reso possibile replicare su Fuchsia OS l’esatto aspetto finale senza eccessivi sforzi.
L’aggiornamento basato su Fuchsia OS per il Nest Hub verrà distribuito nei prossimi mesi, iniziando con i dispositivi iscritti al Programma di Anteprima dall’app Google Home, prima di diventare più ampiamente disponibile.
Considerando che l’interfaccia e l’esperienza saranno invariate, è probabile che i proprietari di Nest Hub non si accorgano nemmeno di essere passati a Fuchsia OS. Detto questo, Google sembra muoversi con cautela con questo rollout, diluendolo nel corso di mesi, forse perché il passaggio tra due sistemi operativi non è un semplice aggiornamento.
Detto questo, la smart home è solo una delle tante strade che Google ha esplorato per Fuchsia OS, con il sistema operativo progettato per essere in grado di adattarsi sia ai desktop che agli smartphone, anche eseguendo nativamente le app Android. Come suggerito da Hiroshi Lockheimer nel 2019, la smart home potrebbe essere solo il punto di partenza per Fuchsia OS sui dispositivi Made by Google.