Oltre 41,5 milioni di contribuenti italiani hanno presentato la dichiarazione dei redditi Irpef relativa all’anno 2019. Di questi, a versare l’imposta sono stati 31,2 milioni, circa il 75% del totale, mentre 12,8 milioni non l’hanno fatto. A dirlo è il Ministero di economia e finanza che ha appena presentato i dati relativi alle dichiarazione 2020, relativi all’anno fiscale 2019. In totale, il reddito complessivo degli italiani supera gli 884 miliardi di euro, 4,5 miliardi in più rispetto all’anno precedente, con un incremento percentuale dello 0,5%.
Secondo i dati, il reddito medio Irpef degli italiani nel 2019 è stato di 21.800 euro, facendo segnare una crescita dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Ancora una volta la regione con reddito medio più elevato è la Lombardia, con 25.780 euro, mentre la Calabria è in coda alla lista con 15.600 euro. Nella nota ufficiale diffusa dal Mef, l’incremento complessivo si spiega con “l’aumento dei redditi da pensione, lavoro dipendente e lavoro autonomo”. Da quest’anno, poi, il Dipartimento delle finanze dispone anche delle informazioni di reddito a livello sub-comunale per i comuni di grandi dimensioni. Da questa nuova rilevazione emergono le forti differenze tra quartieri nelle grandi città. Nel comune di Roma, ad esempio, il reddito medio più elevato per area è di 68.264 euro, mentre in alcuni quartieri scende fino a 16.298 euro. Nel comune di Milano la forbice si allarga ancora di più, e nei quartieri con il reddito più elevato la media è di 100.489 euro, mentre in quelli con reddito più basso è di 18.925 euro.
Guardando alle categorie professionali, il reddito medio più elevato risulta essere quello da lavoro autonomo, con una media di 57.970 euro, mentre il reddito medio dichiarato dai titolari di ditte individuali è pari a 22.373 euro. Per i lavoratori dipendenti, il reddito medio è invece di 21.060 euro, mentre quello dei pensionati è di 18.290 euro. Lo stesso dipartimento fa poi notare che la crescita dei redditi da lavoro autonomo è del 25,4%, mentre quella dei redditi medi d’impresa del 6,8%: aumento non da poco che secondo il ministero è una diretta conseguenza dell’aumento a 65.000 euro della soglia di ricavi per l’accesso al regime forfettario per le partite iva, entrata in vigore con la legge di bilancio del 2019.
A pagare l’Irpef nel 2019 sono stati 31,2 milioni di italiani, il 75% dei contribuenti. Considerati i 10,4 milioni di soggetti (uno su quattro) che hanno un’imposta netta pari a zero, il totale di chi non paga l’imposta sulle persone fisiche è di 12,8 milioni. Al netto degli effetti del bonus 80 euro, l’imposta netta media è di 5.300 euro. “Si tratta prevalentemente di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione – commenta il dipartimento nella nota – oppure di coloro la cui imposta lorda si azzera per effetto delle detrazioni riconosciute dal nostro ordinamento”.Inoltre, dal Mef fanno sapere che il 27% dei contribuenti dichiara il 4% dell’Irpef totale, e si colloca nella classe fino a 15.000 euro. Nella fascia successiva, quella tra i 15.000 e i 70.000 si inserisce il 70% del totale, che dichiara il 67% dell’Irpef totale, mentre solo circa il 4% dei contribuenti dichiara più di 70.000 euro, versando circa il 29% dell’Irpef totale.”E’ utile ricordare – si legge nella nota – che i dati fanno riferimento al 2019, anno precedente alla crisi da Covid-19″, durante il quale “il Pil ha presentato una crescita modesta, dell’1,1% in termini nominali e dello 0,3% in termini reali”.