Intervistato dal Corriere della Sera, Roberto Bolle ha voluto ricordare Carla Fracci, l’ètoile della Scala morta a Milano nella giornata di oggi 27 maggio. “Se Carla Fracci non avesse aperto le strade prima di me io non avrei mai fatto quello che ho fatto nella mia carriera. La sua perdita è un gran dolore”, ha commentato commosso il primo ballerino della Scala e dell’American Ballet Theatre di New York.
E ancora: “Fin da bambino l’ho considerata una delle più grandi interpreti e ballerine, lei ha rappresentato la danza italiana nel mondo. Nessun altro nome era conosciuto e riconosciuto come il suo”. Poi il ricordo dei primi incontri di persona: “La ricordo agli spettacoli in Scala. Io studiavo e la guardavo ammirato. E poi il suo debutto a 60 anni nel ruolo di Tatiana in Onegin: una forza incredibile. Quando abbiamo iniziato a collaborare ero terrorizzato, proprio per il fatto di dover ballare con l’icona della danza. Avevo paura non tanto di sbagliare i miei passi ma piuttosto di non sostenerla abbastanza. Lei mi ha aiutato moltissimo e vederla era sempre un piacere”.
Roberto Bolle ha poi voluto ricordare anche il suo lato ironico, la volontà e la tenacia che ha avuto fino all’ultimo nel suo lavoro: “Ha dato una grande lezione a tutti. Mancherà tanto a me e alla danza italiana“.