Non si muove euro che Draghi non voglia o almeno non sappia. Il controllo sulla filiera dei fondi del Recovery plan è totale. Presidiata da monte a valle, da fedelissimi del presidente del Consiglio. La nomina di Dario Scannapieco ai vertici di Cassa depositi e prestiti al posto di Fabrizio Palermo, è solo l’ultimo tassello del puzzle che sta completando palazzo Chigi. Al Tesoro c’è l’ ex “collega” di banca d’Italia, Daniele Franco che, assieme a Draghi, è anche l’unica presenza fissa nella “cabina di regia a geometria variabile” che dovrà allocare i soldi europei e monitorarne la spesa. A proposito, oggi si è saputo che la cabina di regia potrà contare su una squadra composta da 35o tra tecnici e funzionari. Per ora nessuna reazione da parte di partiti come Italia Viva, il cui leader Matteo Renzi, lo scorso dicembre, aveva tuonato “Serve un governo che funzioni, non 300 collaboratori”.
Di stretta “osservanza draghiana” sono anche Roberto Cingolani e Vittorio Colao messi a capo di due dei dicasteri che gestiranno quote importanti dei fondi: Transizione ecologica ed Innovazione. Tutti tecnici, nessun politico. E’ il “metodo Draghi”, bellezza. Che i partiti sembrano per ora accettare in silenzio, forse e più per impotenza che per convinzione. Lo stesso copione usato per Cdp si è visto ieri all’opera su Ferrovie dello Stato. Anche qui l’ordine di cambio al vertice, con l’ex a.d. di Terna Luigi Ferraris al posto di Gianfranco Battisti, arrivato dritto da palazzo Chigi. FS dovrà gestire una bella fetta dei fondi europei, circa 25 miliardi, per lo sviluppo delle tratte ad Alta velocità e l’ammodernamento della rete.
Per carità, il curriculum di Scannapieco è impeccabile, la carriera ne fa quasi un candidato naturale alla guida della cassaforte delle partecipazioni dello Stato. Tanto che già tre anni fa stato sulla soglia del portone di Cdp. Gli fu preferito Palermo, gradito in particolare al Movimento 5 Stelle. Classe 1967, laureato in economia e master ad Harvard, Scannapieco è al momento vicepresidente della Banca europea degli investimenti, ruolo che ricopre da 14 anni. Nel 1997 era entrato a far parte del team di Mario Draghi al ministero del Tesoro dove l’attuale presidente del Consiglio rivestiva la carica di direttore generale. Al Tesoro Scannapieco si occupa di partecipate pubbliche, alcune delle quali verranno tutte o in parte privatizzate. Molte delle partecipazione residue stanno oggi proprio nel portafoglio di Cdp.
Vale la pena ricordare cosa sia Cassa depositi e prestiti. La Cassa è partecipata all’83% dal ministero del Tesoro e al 16% dalle Fondazioni bancarie. A queste ultima spetta di prassi la nomina del presidente che continuerà ad essere Giovanni Gorno Tempini. Cdp amministra dei risparmi postali degli italiani, un tesoro da 274 miliardi di euro. Ha in cassaforte quote azionarie di quasi tutti i principali gruppi industriali italiani. In particolare il 26% di Eni, 12,5% di Saipem , il 71% di Fincantieri, il 31% di Snam, il 30% di Terna , il 26% di Italgas, il 9,8% di Telecom Italia, il 18% di WeBuild , il 35% di Poste Italiane, il 50% di Open fiber. A fine aprile ha acquisito il 7,3% di Euronext la società che raggruppa le borse di Parigi, Amsterdam, Milano, Bruxelles, Dublino, Lisbona ed Oslo. Muovendosi in questa occasione sulla falsariga di un fondo sovrano. A questo elenco si aggiunge poi una fitta rete di partecipazioni minori detenute indirettamente tramite i vari Fondi di investimento che Cdp controlla. E’ insomma il crocevia del potere economico finanziario dello Stato italiano.
A breve, salvo improbabili sorprese, nel portafoglio della Cassa finirà anche Autostrade per l’Italia che Cdp acquisterà da Atlantia insieme ai fondi Blackstone e Macquaire. Proprio la lentezza con cui è avanzato questo delicato dossier sarebbe uno dei fattori che hanno giocato a sfavore dell’a.d. uscente Palermo. Portare in porto senza scossoni l’operazione sarà il primo banco di prova per Scannapieco. Un’altra partita già iniziata è quella sullo sviluppo della rete in fibra ottica dove Cdp è presente con la controllata Open Fiber.
Lobby
Scannapieco alla guida di Cdp. Draghi dà ai tecnici il controllo totale sulla gestione dei fondi europei. E i partiti stanno a guardare
Cabina di regia, Ministero del Tesoro, Innovazione, Transizione ecologica, Ferrovie dello Stato, Cassa depositi e prestiti. Tutti i centri che gestiranno i fondi europei sono in mano a fedelissimi del presidente del Consiglio. Il nuovo numero uno di Cdp Dario Scannapieco dovrà ora concludere l'acquisizione di Autostrade per l'Italia
Non si muove euro che Draghi non voglia o almeno non sappia. Il controllo sulla filiera dei fondi del Recovery plan è totale. Presidiata da monte a valle, da fedelissimi del presidente del Consiglio. La nomina di Dario Scannapieco ai vertici di Cassa depositi e prestiti al posto di Fabrizio Palermo, è solo l’ultimo tassello del puzzle che sta completando palazzo Chigi. Al Tesoro c’è l’ ex “collega” di banca d’Italia, Daniele Franco che, assieme a Draghi, è anche l’unica presenza fissa nella “cabina di regia a geometria variabile” che dovrà allocare i soldi europei e monitorarne la spesa. A proposito, oggi si è saputo che la cabina di regia potrà contare su una squadra composta da 35o tra tecnici e funzionari. Per ora nessuna reazione da parte di partiti come Italia Viva, il cui leader Matteo Renzi, lo scorso dicembre, aveva tuonato “Serve un governo che funzioni, non 300 collaboratori”.
Di stretta “osservanza draghiana” sono anche Roberto Cingolani e Vittorio Colao messi a capo di due dei dicasteri che gestiranno quote importanti dei fondi: Transizione ecologica ed Innovazione. Tutti tecnici, nessun politico. E’ il “metodo Draghi”, bellezza. Che i partiti sembrano per ora accettare in silenzio, forse e più per impotenza che per convinzione. Lo stesso copione usato per Cdp si è visto ieri all’opera su Ferrovie dello Stato. Anche qui l’ordine di cambio al vertice, con l’ex a.d. di Terna Luigi Ferraris al posto di Gianfranco Battisti, arrivato dritto da palazzo Chigi. FS dovrà gestire una bella fetta dei fondi europei, circa 25 miliardi, per lo sviluppo delle tratte ad Alta velocità e l’ammodernamento della rete.
Per carità, il curriculum di Scannapieco è impeccabile, la carriera ne fa quasi un candidato naturale alla guida della cassaforte delle partecipazioni dello Stato. Tanto che già tre anni fa stato sulla soglia del portone di Cdp. Gli fu preferito Palermo, gradito in particolare al Movimento 5 Stelle. Classe 1967, laureato in economia e master ad Harvard, Scannapieco è al momento vicepresidente della Banca europea degli investimenti, ruolo che ricopre da 14 anni. Nel 1997 era entrato a far parte del team di Mario Draghi al ministero del Tesoro dove l’attuale presidente del Consiglio rivestiva la carica di direttore generale. Al Tesoro Scannapieco si occupa di partecipate pubbliche, alcune delle quali verranno tutte o in parte privatizzate. Molte delle partecipazione residue stanno oggi proprio nel portafoglio di Cdp.
Vale la pena ricordare cosa sia Cassa depositi e prestiti. La Cassa è partecipata all’83% dal ministero del Tesoro e al 16% dalle Fondazioni bancarie. A queste ultima spetta di prassi la nomina del presidente che continuerà ad essere Giovanni Gorno Tempini. Cdp amministra dei risparmi postali degli italiani, un tesoro da 274 miliardi di euro. Ha in cassaforte quote azionarie di quasi tutti i principali gruppi industriali italiani. In particolare il 26% di Eni, 12,5% di Saipem , il 71% di Fincantieri, il 31% di Snam, il 30% di Terna , il 26% di Italgas, il 9,8% di Telecom Italia, il 18% di WeBuild , il 35% di Poste Italiane, il 50% di Open fiber. A fine aprile ha acquisito il 7,3% di Euronext la società che raggruppa le borse di Parigi, Amsterdam, Milano, Bruxelles, Dublino, Lisbona ed Oslo. Muovendosi in questa occasione sulla falsariga di un fondo sovrano. A questo elenco si aggiunge poi una fitta rete di partecipazioni minori detenute indirettamente tramite i vari Fondi di investimento che Cdp controlla. E’ insomma il crocevia del potere economico finanziario dello Stato italiano.
A breve, salvo improbabili sorprese, nel portafoglio della Cassa finirà anche Autostrade per l’Italia che Cdp acquisterà da Atlantia insieme ai fondi Blackstone e Macquaire. Proprio la lentezza con cui è avanzato questo delicato dossier sarebbe uno dei fattori che hanno giocato a sfavore dell’a.d. uscente Palermo. Portare in porto senza scossoni l’operazione sarà il primo banco di prova per Scannapieco. Un’altra partita già iniziata è quella sullo sviluppo della rete in fibra ottica dove Cdp è presente con la controllata Open Fiber.
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Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - "Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "La politica tende a minimizzare il ruolo dei clan all'interno delle comunità e della capacità che hanno di raccogliere consensi. Quindi c'è una minore consapevolezza in questa direzione. Farsi condizionare significa mettersi a disposizione" dei clan. E' il monito del Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars Antonello Cracolici conversando con i giornalisti a Catania dove oggi si è trasferita la Commissione per le audizioni. "La politica se si mette a disposizione - dice - è inevitabilmente subalterna alla criminalità".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "Oltre il 20 per cento dei comuni del catanese sono coinvolti in fatti di infiltrazioni, è un dato di fatto. Comuni sciolti per mafia, o per cui è stato deciso l'accesso. O per il quale verrà chiesto ei prossimi giorni, come a Ramacca". E' il grido d'allarme lanciato dal Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars, Antonello Cracolici, a margine delle audizioni a Catania. "E' evidente che c'è una condizione sulla quale bisogna guardare con molta preoccupazione quello che sta avvenendo nei territori - dice parlando con i giornalisti-Anche perché la mafia ha cambiato pelle, ha cambiato persino anagrafe".
Il Cairo, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Egitto, Hamas e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) hanno accolto con favore le dichiarazioni di Donald Trump secondo cui “nessuno espellerà i palestinesi” dalla Striscia di Gaza, come il presidente americano ha dichiarato ieri alla Casa Bianca, in risposta a un giornalista che gli chiedeva se il piano di “espellere i palestinesi da Gaza” fosse stato menzionato durante le sue discussioni con il primo ministro irlandese, Michael Martin, in visita a Washington.
L'Egitto "afferma che questa posizione riconosce l'importanza di evitare il peggioramento delle condizioni umanitarie nella regione e la necessità di lavorare per soluzioni giuste e durature per la causa palestinese", ha affermato in una nota il Ministero degli Esteri egiziano.
Da parte sua, il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha affermato che "le dichiarazioni di Trump sulla mancata espulsione dei residenti di Gaza sono state ben accolte". E apprezzamento è stato dichiarato anche dall'Olp: "Apprezziamo le dichiarazioni del presidente americano che conferma che gli abitanti della Striscia di Gaza non sono obbligati a lasciare la loro patria", ha scritto su X il segretario generale Hussein al-Sheikh.
Roma, 13 mar. (Adnkronos Salute) - "L’anno scorso la Commissione scientifica ed economia del Farmaco dell'Aifa ha riclassificato, dalla diretta alla convenzionata, le gliptine, farmaci antidiabetici di largo utilizzo. È stata fatta questa riclassificazione sulla base di criteri scientifici. È una classe omogenea di farmaci, ci sono evidenze scientifiche, si è fatta un’analisi dell’impatto e a distanza di un anno possiamo dire che l’esperimento comunque ha funzionato. Effettivamente questi farmaci sono farmaci antidiabetici oggi molto utilizzati, sono di largo impiego, hanno un profilo rischio-beneficio estremamente favorevole, ma il fatto che si siano riclassificati ha portato anche a una maggiore aderenza terapeutica". Lo ha detto il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco Robert Giovanni Nisticò nel suo intervento da remoto oggi, al ministero, per l'evento 'Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma' promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
"Il diabete - ha proseguito Nisitcò - è una patologia comunque cronica, che può portare a molte complicanze, quindi favorire l’aderenza, attraverso appunto canali distributivi che vadano verso la prossimità del paziente, è sicuramente una cosa importante. Quindi anche la rivalutazione della farmacia, della farmacia territoriale per raggiungere meglio il paziente, quindi della medicina di prossimità, della sanità di prossimità è sicuramente una cosa importante. Certamente il fatto di aver riclassificato farmaci, da un contenitore già molto sotto pressione a un altro, ci deve dire che sicuramente da un lato possiamo alleggerire quello che è il peso, la pressione del payback farmaceutico, dall’altro però ci sono nuove criticità che dobbiamo tutti insieme affrontare, ad esempio l’impatto sulle Regioni".
L'Aifa "rimane disponibile in tutto questo scenario e noi siamo chiaramente un’istituzione pronta a dialogare con tutti, per far sì che queste disposizioni della Legge di Bilancio abbiano poi la loro finalità, da un lato verso la salute dei pazienti, dall’altro anche verso la sostenibilità del Ssn" ha concluso.