Sono in corso, secondo quanto risulta all’Ansa, le prime verifiche 'anti-furbetti' del Cashback. Gli utenti avranno poi 7 giorni per provare che si tratta di un errore. Tra i casi più volte emersi c'è quello legato ai rifornimenti presso i distributori di carburante con decine di mini-operazioni da pochi centesimi per scalare la classifica del superpremio da 1.500 euro
Un messaggio che avvisa del controllo e dà agli utenti 7 giorni per provare che si tratta di un errore: sono in corso, secondo quanto risulta all’Ansa, le prime verifiche ‘anti-furbetti’ del Cashback, in vista della chiusura del primo semestre del programma. Il messaggio avvisa che sono in corso controlli su “transazioni anomale”, che sono “ricorrenti”, di “importo irrisorio” ed effettuate in “numero elevato presso lo stesso esercente lo stesso giorno”. Queste mini-transazioni non si possono considerare “acquisti” ma operazioni “abusive” quindi saranno stornate, a meno che non si sappia dimostrare l’oggetto effettivo dell’acquisto.
A un mese dalle chiusura del primo semestre del concorso che assegna 150 euro di rimborso agli utenti che hanno effettuato almeno 50 operazioni con pagamento elettronico e un Supercashback da 1.500 euro ai 100mila che hanno utilizzato maggiormente carte, app e bancomat, scatta quindi il repulisti di chi ha cercato di aumentare il numero delle proprie transazioni frazionando gli acquisti in modo da scalare la classifica per il maxi-rimborso. Tra i casi più volte emersi c’è quello legato ai rifornimenti presso i distributori di carburante con decine di mini-operazioni da pochi centesimi.
Nelle scorse settimane il governo, anche in risposta a recenti interrogazioni parlamentari, aveva fatto sapere che il monitoraggio sul Cashback era costante e che gli esiti sarebbero stati utili anche per “proporre eventuali modifiche”. Intanto si parte con i controlli per eliminare operazioni anomale riscontrate dall’entrata a regime del programma. E in Rete già circolano i messaggi che gli utenti si sono visti recapitare con l’avviso dello storno delle operazioni e la possibilità di giustificare uno per uno, con apposito modulo, i pagamenti anomali.
Si tratta, insomma, di operazioni mirate a eliminare le transazioni che non corrispondono a un acquisto effettivo di un bene o di un servizio, con la ‘strisciata’ della carta anche di pochi centesimi fatta esclusivamente per aumentare il numero dei pagamenti e accedere al superpremio da 1.500 euro. Senza giustificazione che dimostri che si è trattato di veri e propri acquisti queste voci saranno infatti del tutto eliminate sia dal calcolo del rimborso sia dalla classifica del Supercashback.