È convinto che ci siano l’85% di probabilità che il virus Sars-Cov-2 sia fuoriuscito da un laboratorio di Wuhan, nonostante per questo sia stato criticato dai colleghi democratici e da numerosi scienziati. Jamie Metzl, studioso di geopolitica ed ex direttore per gli affari umanitari al Dipartimento di Stato con Bill Clinton, in un’intervista al Corriere della Sera, spiega di propendere per l’ipotesi dell’origine non naturale del virus. Una pista che, peraltro, non è stata ufficialmente scartata neanche dall’Oms, che si è limitata a definirla “estremamente improbabile” senza però fornire basi scientifiche che lo giustificassero. Il tema negli ultimi giorni è tornato alla ribalta, dopo la lettera di 18 scienziati a Science, l’articolo del Wall Street Journal sui virologi dell’Istituto di Wuhan che si erano ammalati nell’autunno 2019 e la richiesta di Biden all’intelligence di presentare entro 90 giorni un rapporto con tutte le informazioni possibili sulla nascita del virus.
“Sono un democratico, forte critico di Trump, ma la scienza mostra che Pechino mentiva nel dire che il virus provenisse dal mercato di Wuhan”, ha detto Metzl. “Fui criticato da altri democratici e da alcuni importanti scienziati che scrissero che l’ipotesi più probabile era l’origine naturale e accusarono chiunque sostenesse il contrario di fomentare teorie complottiste. Ora il mondo si sta svegliando”, ha aggiunto. Metzl precisa poi di fare parte “dall’anno scorso” di “un gruppo informale di una ventina di esperti. Ci riuniamo regolarmente per cercare la verità. Abbiamo pubblicato tre lettere aperte e crediamo di aver contribuito a cambiare il dibattito mondiale”.
Secondo l’esperto di geopolitica “non possiamo escludere la possibilità di un’origine in natura, è accaduto anche questo in epidemie passate, oltre che incidenti di laboratorio. Stavolta quest’ultima è l’ipotesi più valida perché sappiamo che il precursore del virus Sars-CoV-2 è stato trovato nei ‘pipistrelli ferro di cavallo’, che non si trovano a Wuhan, ma lì si trova l’unico istituto cinese di virologia di livello 4, con la più ampia collezione di ricerche sui coronavirus dei pipistrelli“. I governi secondo lo studioso dovrebbero ordinare “un’inchiesta onnicomprensiva sulle origini della pandemia: idealmente, con la collaborazione della Cina. Se la Cina la blocca, non avremo altra scelta che condurre un’indagine parallela, riunendo governi ed esperti mondiali”, ha concluso.