Ok all’estensione del superbonus 110% per caserme e ospedali, mentre la misura salta per gli alberghi. È la novità contenuta negli ultimi ritocchi al decreto per il Recovery. Il dl contiene le semplificazioni per accelerare la realizzazione dei progetti e la governance dell’intero Piano di ripresa e Resilienza. Tra le modifiche principali quelle sui subappalti: la soglia sale al 50% fino al 31 ottobre, con alcuni paletti per tutelare i lavoratori.

Uno dei capitoli in bilico fino alla fine, accanto al contestato pacchetto sugli appalti, è stato quello degli incentivi per le ristrutturazioni green e antisismiche degli edifici. Le regole per l’accesso finora hanno rallentato la richiesta dello sconto fiscale (2 miliardi su 18 stanziati) e una semplificazione era attesa da proprietari e professionisti. Per fare partire i lavori basterà quindi la comunicazione di inizio lavori (Cila), come per le ristrutturazioni straordinarie, e non servirà più la doppia conformità.

Il superbonus, invece, salta per “gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2”, ossia per la categoria in cui rientrano gli alberghi e pensioni (con fine di lucro): una misura troppo costosa, almeno in questa fase. Viene esteso, invece, per le case di cura e gli ospedali, poliambulatori, caserme, collegi e convitti, ovvero per i proprietari di immobili rientranti nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4.

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