A pochi giorni dal verdetto dell’assemblea dei soci di Atlantia, previsto per lunedì 31 maggio, sulla cessione della maggioranza di Autostrade al consorzio composto da Cdp, Blackstone e Macquarie, il Comitato che riunisce i parenti della strage del Ponte Morandi ha depositato alla Procura di Roma un’istanza di sequestro della società con richiesta di commissariamento. L’ipotesi del Comitato, sostenuto da Cna Genova e Liguria, il sindacato degli agenti di commercio, Trasportounito, Assiterminal e il comitato ex-zona arancione, è che i pedaggi siano stati usati per pagare il debito accumulato dagli azionisti per acquisire la società, in violazione alla normativa europea.
“La nostra tesi già portata avanti nell’esposto presentato lo scorso anno – spiega Raffaele Caruso, portavoce dei consulenti legali dei comitati – è che negli anni la tariffa pagata dagli utenti non sia stata usata per gli investimenti e la manutenzione del bene pubblico, ma per pagare il debito contratto dai soci per acquisire la società”. Le stesse associazioni a marzo avevano presentato un esposto anche alla Commissione europea. “Se quello che diciamo è vero – aggiunge l’avvocato – i contenuti economici dell’accordo tra Aspi e Cdp sono totalmente falsati, perché si andrebbe a comprare con soldi pubblici una società che è già stata pagata dal pubblico con le tariffe”. Se questa volta l’istanza dovesse essere accolta dal gip, secondo i comitati: “Con il commissariamento la gestione delle autostrade tornerebbe in mani pubbliche, senza la necessità di revoca della concessione”. “Siamo consapevoli di essere come Davide contro Golia – aggiunge Egle Possetti – ma non possiamo smettere di sperare e lottare affinché fatti drammatici come la tragedia che ha portato via le nostre famiglie non accadano più”.