Nel video ripreso dalle telecamere di sorveglianza vicino alla casa della famiglia di Saman Abbas, la giovane pakistana scomparsa dopo il rifiuto di un matrimonio combinato con un cugino, si riconoscono due suoi cugini con attrezzi da lavoro in mano. Anche loro adesso sono finiti tra gli indagati per la sparizione della 18enne, avvenuta da più di un mese in provincia di Reggio Emilia. I due si aggiungono ai genitori e allo zio di Saman Abbas.
Nelle immagini registrate la sera del 29 aprile scorso si vedono tre persone con due pale e un secchio, un sacchetto azzurro e un piede di porco uscire dal retro dell’abitazione doveva viveva la 18enne, tra Reggiolo e Novellara, e andare verso i campi per circa due ore e mezza (tra le 19 e le 21.50). La famiglia è irreperibile dall’inizio di maggio scorso: stando alle verifiche fatte dagli investigatori, la coppia è rientrata in Pakistan senza la figlia. Per questo è stata attivata una rogatoria internazionale per intercettarli. Il fascicolo della procura di Reggio Emilia è aperto per omicidio.
Secondo quanto si apprende dai carabinieri, nelle ultime ore gli sviluppi investigativi hanno permesso di riconosciuti i cugini della giovane: i due sono stati ripresi la sera precedente all’ultimo avvistamento della ragazza mentre uscivano dal capannone con attrezzi da lavoro utilizzati verosimilmente per preparare la buca. Complessivamente, quindi, sono salite a 5 le persone iscritte nel registro degli indagati. In mattinata riprenderanno le operazioni di ricerca che si concentreranno alle spalle del capannone attraverso l’ispezione in particolare di alcuni pozzi e canali nonché di altre serre senza l’ausilio di unità cinofile.
La ragazza era stata allontanata d’urgenza da casa e affidata a una comunità a Bologna nel novembre dello scorso anno dopo che lei stessa aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali (qui come funziona la rete d’aiuto): i genitori avrebbero voluto costringerla a tornare in Pakistan per un matrimonio forzato con un cugino. A gennaio scorso Saman Abbas aveva denunciato la madre e il padre di 43 e 46 anni con l’accusa di costrizione o induzione al matrimonio (il reato è stato introdotto nel 2019 con il Codice rosso). L’11 aprile, però, la ragazza aveva deciso di rientrare in famiglia. Poco meno di un mese dopo, il 5 maggio, i carabinieri, su sollecitazione dei servizi sociali, sono andati a casa della famiglia, ma non hanno trovato nessuno.
L’assenza sia di Saman che della famiglia ha in un primo momento fatto ipotizzare un espatrio in Pakistan e la conseguente costrizione della ragazza a seguirli. La procura di Reggio Emilia ha a quel punto formulato l’ipotesi di sequestro di persona, non escludendo però l’eventualità che la ragazza fosse stata uccisa. Le indagini si sono inizialmente concentrate sui voli verso il Pakistan, indagini che hanno permesso di appurare subito che soltanto i genitori della giovane erano rientrati in patria tramite un volo in partenza da Malpensa. Del nome della giovane, invece, nessuna traccia nella lista dei passeggeri.
Cronaca Nera
Saman Abbas, nei video riconosciuti due cugini con attrezzi da lavoro: salgono a 5 gli indagati per la scomparsa della giovane
Secondo quanto si apprende dai carabinieri, nelle ultime ore gli sviluppi investigativi hanno permesso di riconosciuti i cugini della giovane: i due sono stati ripresi la sera precedente all’ultimo avvistamento della ragazza mentre uscivano dal capannone con attrezzi da lavoro utilizzati verosimilmente per preparare la buca
Nel video ripreso dalle telecamere di sorveglianza vicino alla casa della famiglia di Saman Abbas, la giovane pakistana scomparsa dopo il rifiuto di un matrimonio combinato con un cugino, si riconoscono due suoi cugini con attrezzi da lavoro in mano. Anche loro adesso sono finiti tra gli indagati per la sparizione della 18enne, avvenuta da più di un mese in provincia di Reggio Emilia. I due si aggiungono ai genitori e allo zio di Saman Abbas.
Nelle immagini registrate la sera del 29 aprile scorso si vedono tre persone con due pale e un secchio, un sacchetto azzurro e un piede di porco uscire dal retro dell’abitazione doveva viveva la 18enne, tra Reggiolo e Novellara, e andare verso i campi per circa due ore e mezza (tra le 19 e le 21.50). La famiglia è irreperibile dall’inizio di maggio scorso: stando alle verifiche fatte dagli investigatori, la coppia è rientrata in Pakistan senza la figlia. Per questo è stata attivata una rogatoria internazionale per intercettarli. Il fascicolo della procura di Reggio Emilia è aperto per omicidio.
Secondo quanto si apprende dai carabinieri, nelle ultime ore gli sviluppi investigativi hanno permesso di riconosciuti i cugini della giovane: i due sono stati ripresi la sera precedente all’ultimo avvistamento della ragazza mentre uscivano dal capannone con attrezzi da lavoro utilizzati verosimilmente per preparare la buca. Complessivamente, quindi, sono salite a 5 le persone iscritte nel registro degli indagati. In mattinata riprenderanno le operazioni di ricerca che si concentreranno alle spalle del capannone attraverso l’ispezione in particolare di alcuni pozzi e canali nonché di altre serre senza l’ausilio di unità cinofile.
La ragazza era stata allontanata d’urgenza da casa e affidata a una comunità a Bologna nel novembre dello scorso anno dopo che lei stessa aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali (qui come funziona la rete d’aiuto): i genitori avrebbero voluto costringerla a tornare in Pakistan per un matrimonio forzato con un cugino. A gennaio scorso Saman Abbas aveva denunciato la madre e il padre di 43 e 46 anni con l’accusa di costrizione o induzione al matrimonio (il reato è stato introdotto nel 2019 con il Codice rosso). L’11 aprile, però, la ragazza aveva deciso di rientrare in famiglia. Poco meno di un mese dopo, il 5 maggio, i carabinieri, su sollecitazione dei servizi sociali, sono andati a casa della famiglia, ma non hanno trovato nessuno.
L’assenza sia di Saman che della famiglia ha in un primo momento fatto ipotizzare un espatrio in Pakistan e la conseguente costrizione della ragazza a seguirli. La procura di Reggio Emilia ha a quel punto formulato l’ipotesi di sequestro di persona, non escludendo però l’eventualità che la ragazza fosse stata uccisa. Le indagini si sono inizialmente concentrate sui voli verso il Pakistan, indagini che hanno permesso di appurare subito che soltanto i genitori della giovane erano rientrati in patria tramite un volo in partenza da Malpensa. Del nome della giovane, invece, nessuna traccia nella lista dei passeggeri.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.