Il governo è al lavoro insieme alle regioni per cercare di garantire ai cittadini di potersi vaccinare anche in vacanza, così da non impedire a coloro che stanno ricevendo la prima dose in queste settimane di non poter prenotare le vacanze. Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite a Che Tempo che fa, su Rai3. E proprio per facilitare gli spostamenti, non solo all’interno del Paese, ha aggiunto che ha intenzione di proporre “che il green pass sia utilizzato anche con Paesi che non siano solo europei ma anche extra Ue come il Giappone, gli Stati Uniti o il Canada“: “Farò questa proposta nel corso della riunione dei ministri della Salute che si terrà prossimamente e se e troveremo il modo di condividere questo strumento possiamo aiutare la mobilità”, ha detto specificando che il documento di attestata vaccinazione sarà digitale, anche se inizialmente sarà disponibile la versione cartacea. E sul possibile terzo richiamo dice: “Sarà molto probabile dover fare una terza dose di vaccino, un richiamo che sarà probabilmente ‘modificato’ per coprire le varianti. Bisognerà dunque passare da una fase straordinaria ad una fase ordinaria e penso che questa nuova ordinarietà possa essere affidata alla nostra straordinaria rete di medici di medicina generale“.

Nei giorni in cui in tutta Italia si stanno allentando le restrizioni, grazie alla netta diminuzione del numero di casi di coronavirus, con Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna che da lunedì passano in zona bianca, il ministro ci tiene a specificare che resta fondamentale il rispetto delle norme di prevenzione del contagio per evitare una nuova ondata: “Non dobbiamo avere fretta, le mascherine al chiuso le dovremo tenere ancora un po’ almeno nel medio periodo. Le mascherine non sono un prezzo enorme da pagare – ha continuato – Appena gli scienziati ce lo diranno potremo toglierle all’aperto e solo dopo al chiuso. In una fase di transizione dobbiamo non avere fretta e non dobbiamo vanificare gli sforzi fatti”.

Di sicuro c’è, dice, che il Paese sembra aver iniziato una nuova fase della gestione della pandemia, grazie anche al fatto che oltre il 20% della popolazione è oggi totalmente immunizzato. “Siamo in una fase nuova, diversa, grazie alla campagna di vaccinazione. Siamo arrivati a oltre 34 milioni di dosi somministrate, c’é un pezzo significativo di Paese, oltre un terzo, che ha ricevuto la prima dose e abbiamo protetto la stragrande maggioranza delle persone più fragili. Dovremo continuare a correre nelle prossime settimane e nel mese di giugno avremo ancora più dosi di quelle avute a maggio”. Anche se questa nuova fase non è iniziata proprio per tutti, in primis per alcune attività per le quali non esiste ancora una data di ripartenza: “Prudenzialmente alcune attività non hanno ancora una data di ripartenza, come le discoteche, ma al netto dei singoli settori abbiamo delle linee guida. Dal 15 giugno si torna all’opzione delle feste e delle celebrazioni accedendo con il green pass. Si torna alle attività, ma con un elemento di cautela. Stiamo tornando negli stadi, l’11 giugno ci sarà la partita inaugurale del campionato europeo, il nostro Paese sarà la vetrina d’Europa”.

Comunque il membro dell’esecutivo chiede alle persone di “guardare con fiducia alle prossime settimane, ma con i piedi per terra e continuare quel percorso di gradualità, un approccio che bisogna mantenere per l’estate, tenendo le misure adottate fino ad oggi come mascherine e distanziamento. Le misure hanno funzionato e la campagna vaccinale ci mette nelle condizioni di guardare con maggiore fiducia alle prossime settimane”.

Una campagna che presto coinvolgerà anche gli adolescenti dai 12 ai 15 anni, come già preannunciato dal generale Francesco Figliuolo e in attesa del via libera definitivo dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) previsto per lunedì: “Credo che sia una notizia importante e positiva che Aifa nelle prossime ore farà seguito al pronunciamento di Ema e avremo il vaccino per la fascia 12-15 anni. Penso che sia una risposta importante in vista della riapertura delle scuole“. Proprio con questo obiettivo, la vaccinazione degli under 18 dovrebbe andare avanti usando “il più possibile i pediatri di libera scelta”, ha aggiunto. Dal 3 giugno, comunque, saranno eliminati i vincoli d’età per le vaccinazioni, anche se la priorità sarà comunque per le persone più fragili, ossia gli over 60: “Ora siamo a buon punto con queste fasce e alcune regioni stanno aprendo ai maturandi, cosa che credo possa portare a risultati positivi. Ma la priorità rimane dare il vaccino a chi, se prende il virus, rischia di morire”.

Anche lui, come il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, non si dice preoccupato per il diffondersi in Gran Bretagna della variante indiana, con i casi nel Regno che sono tornati a salire grazie all’elevata trasmissibilità di questa mutazione del virus: “Stamattina ho rinnovato fino al 25 giugno il divieto di ingresso nel nostro Paese dall’India, dal Bangladesh e dallo Sri Lanka, sui paesi europei abbiamo deciso dal 15 maggio di non richiedere più la quarantena ma solo un test negativo per far ripartire il settore del turismo – ha spiegato – In questo momento in Italia la prevalenza della variante indiana è dell’1% e anche la variante inglese è oggetto di studio ma i vaccini sono in grado di rispondere positivamente”.

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