Nel capoluogo campano sono stati segnalati 298 soggetti: tra loro anche un detenuto e otto evasi dai domiciliari per presentare la domanda per il sussidio. Nella provincia veneta invece tra i denunciati ci sono due titolari di ditte individuali residenti in insediamenti nomadi e persone che non hanno comunicato corpose vincite di denaro
Centinaia di domande irregolari presentate da residenti nell’area nord della provincia di Napoli e 19 persone a Vicenza e provincia denunciate per indebita percezione e per avere dichiarato il falso. In entrambi i casi si tratta di individui che ricevevano illecitamente il reddito di cittadinanza. Nel capoluogo campano sono stati segnalati all’autorità giudiziaria 298 soggetti: in molti casi si trattava di persone destinatarie di provvedimenti giudiziari che per legge fanno venir meno i requisiti per ricevere la misura di sostegno. Il danno è stato quantificato dall’Inps di Afragola (Napoli) in circa 2,5 milioni di euro, mentre per i responsabili è scattata la revoca del sussidio e la denuncia per truffa ai danni dello Stato. Tra i 19 denunciati a Vicenza, invece, ci sono il legale rappresentante di un’azienda, intestatario anche di due immobili, due titolari di ditte individuali residenti in insediamenti nomadi, scommettitori in giochi e un beneficiario che sta scontando una pena in carcere.
Vicenza – Individuati dalla guardia di finanza 19 casi di persone che ricevevano illecitamente il reddito di cittadinanza e che in totale devono 159.997 mila euro. Tre di loro percepivano il reddito di cittadinanza senza dichiarare lo stato di restrizione personale di componenti dei rispettivi nuclei familiari. Sette soggetti avevano dichiarato il falso in merito alla residenza. L’attività di investigazione riguarda tutta la provincia: della provincia, in particolare: Vicenza, Bassano del Grappa, Schio, Montecchio Maggiore, Rosà, Valdagno, Roana, Poiana Maggiore, Carrè, Velo D’Astico e Valli del Pasubio. Tra le persone denunciate ce ne sono anche due che non hanno comunicato corpose vincite di denaro. Elemento, questo, che va ad influire sui criteri di elargizione della misura di sostegno. In particolare, in un primo caso è stata segnalata una donna di origini campane, ma residente nel vicentino, il cui nucleo familiare risultava composto da dieci persone. Le indagini hanno fatto emergere la mancata comunicazione di vincite di danaro, oltre la soglia limite prevista, di alcuni tra i componenti il nucleo familiare, nonché l’omessa comunicazione che uno dei familiari è sottoposto a misura cautelare in carcere, condizione di immediata sospensione del beneficio. Le Fiamme Gialle hanno dunque disposto il sequestro di oltre 17mila euro. L’altra fortunata vincitrice non ha dichiarato corpose somme di denaro frutto di giochi online.
Napoli – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha denunciato 298 soggetti che avrebbero percepito il reddito di cittadinanza, nonostante la presenza di cause ostative. È stato rilevato, per il periodo settembre 2020 -maggio 2021, che molte domande comprendevano persone destinatarie di provvedimenti giudiziari che per legge fanno venir meno i requisiti per la percezione del sussidio. Il danno è stato quantificato dall’Inps di Afragola (Napoli) in circa 2,5 milioni di euro, mentre per i responsabili è scattata la revoca della somma e la denuncia per truffa ai danni dello Stato. Dai successivi approfondimenti sulle singole posizioni, inoltre, le Fiamme Gialle hanno individuato anche 8 richiedenti che, oltre ad aver indebitamente percepito somme non spettanti, sono addirittura evasi dagli arresti domiciliari per raggiungere i centri di assistenza fiscale e presentare domande per il RdC. Emblematico poi quanto riscontrato dalle Fiamme Gialle presso un centro di assistenza fiscale di Frattamaggiore, dove è stata recuperata l’istanza di una persona che, nel momento in cui risultava aver presentato la domanda, in realtà era detenuto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Dai successivi approfondimenti sulle singole posizioni, inoltre, le Fiamme Gialle hanno individuato anche 8 richiedenti che, oltre ad aver indebitamente percepito somme che non gli spettavano, erano addirittura evasi dagli arresti domiciliari per raggiungere i centri di assistenza fiscale e presentare le domande per il reddito.