Altri due morti sul lavoro, dopo le due vittime di tre giorni fa alla Di.gi.ma di Villanterio. Lunedì hanno perso la vita Vasile Necoara, di 54 anni, precipitato nel vuoto per oltre dieci metri mentre puliva un condotto nelle Fonderie di Torbole, nel Bresciano, e un 61enne di cui non è ancora noto il nome rimasto schiacciato da un cassone di ferro in un’azienda del Canavese.
Necoara era dipendente di una ditta esterna, con sede a Travagliato, ed era impegnato nei capannoni dell’azienda di Torbole Casaglia. Stava effettuando lavori di manutenzione ad alcune tubature quando è precipitato in una botola che si sarebbe aperta improvvisamente. I colleghi che erano con lui hanno lanciato immediatamente l’allarme, ma l’operaio di origini romene, sposato e con figli, è morto sul colpo. L’azienda teatro dell’incidente mortale è stata chiusa nel pomeriggio e la produzione interrotta per alcune ore per permettere le indagini ai carabinieri. La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta per fare piena luce su quanto accaduto ed è stato posto sotto sequestro l’impianto sul quale stava lavorando l’operaio che era residente con la famiglia a Castelcovati. L’infortunio mortale è avvenuto proprio nel giorno del presidio indetto dai sindacati per la sicurezza sul lavoro davanti alla sede della Regione. In Lombardia sono otto le persone morte mentre lavoravano solo a maggio. “È un dato impressionante” per Alessandro Pagano, segretario generale Cgil Lombardia. “Mi pare che la fretta e la furia di ripartire – ha avvertito – possa diventare un rischio aggiuntivo a quelli già presenti nei normali processi”. Quindi “serve volontà politica per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Le risorse ci sono, le dichiarazioni anche, ma i ritardi – ha aggiunto – si accumulano e continuiamo a contare i morti”. Di una “strage quotidiana” ha parlato Ugo Duci, segretario generale della Cisl Lombardia convinto che servano “800 ispettori, professionisti della prevenzione e dei controlli“. “A morire – ha osservato Danilo Margaritella, segretario generale Uil Lombardia – sono i lavoratori più umili, quelli che nemmeno ci ricordiamo che esistono, quelli che soffrono ogni giorno”.
Ancora un incidente sul lavoro anche in provincia di Torino dove un 61enne è rimasto schiacciato da un cassone di ferro in un’azienda del Canavese. “Quanto è accaduto è la conferma delle nostre preoccupazioni – sottolineano i segretari generali di Fenealuil, Fillea Cgil e Filca Cisl della provincia di Torino, Claudio Papa, Marco Bosio e Gerlanfo Castelli – il settore delle costruzioni è uno tra i comparti con la più alta percentuale di infortuni gravi e mortali. E necessario un intervento urgentissimo delle istituzioni affinché vengano rispettate in modo perentorio le norme di sicurezza che esistono e che potrebbero salvare molte vite”