A fronte dell'invecchiamento della popolazione e del calo delle persone in età lavorativa, il Politburo ha deciso di sollevare il limite introdotto nel 2015 che già aboliva il rigore della politica del figlio unico
Aumentano gli over 65, calano i nuovi nati e la popolazione in età lavorativa in Cina. Il primo arretramento della popolazione dal 1949 ha così spinto il governo di Pechino ad autorizzare le famiglie ad avere fino a tre figli, ampliando così il limite a due imposto per ogni nucleo famigliare. Il partito comunista cinese al governo ha imposto limiti di natalità dal 1980 per frenare la crescita della popolazione, ma ora teme che il numero di persone in età lavorativa stia diminuendo troppo velocemente, mettendo sotto pressione la crescita economica.
L’incontro del Politburo di oggi ha stabilito che “la Cina introdurrà importanti politiche e misure per affrontare attivamente l’invecchiamento della popolazione”, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Xinhua. I leader del partito “hanno sottolineato che l’ulteriore ottimizzazione della politica sulla fertilità, con l’attuazione della politica che prevede che una coppia possa avere tre figli e le misure di sostegno sono favorevoli al miglioramento della struttura della popolazione cinese“. Le restrizioni che imponevano alla maggior parte delle coppie di potere avere un solo figlio sono state allentate nel 2015 per consentire a tutte di averne due. Tuttavia dopo un breve aumento l’anno successivo, il numero delle nascite è diminuito.