Si torna a sparare a Palermo. Un giovane di 26 anni, Emanuele Burgio, è stato ucciso con tre colpi d’arma da fuoco nel popolare mercato della Vucciria, centro nevralgico della movida cittadina. Il delitto è avvenuto in via dei Cassari, a pochi metri dalla sua abitazione. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato la vittima in ospedale: troppo tardi, perché Burgio è deceduto al pronto soccorso del Policlinico.
Le indagini sono condotte dalla Squadra mobile, diretta da Rodolfo Ruperti, che fino a questo momento non è riuscita a trovare alcun testimone del delitto. Il giovane assasinato è uno dei figli di Filippo Burgio, coinvolto nell’operazione dei carabinieri Hybris del 2011 e condannato con pena definitiva a 9 anni di carcere per mafia. Era considerato il cassiere della famiglia di Palermo centro durante la reggenza di Gianni Nicchi del mandamento di Pagliarelli. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita del giovane e stanno visionando tutte le immagini delle telecamere di via dei Cassari. Per tutta la notte sono stati sentiti i parenti e conoscenti della vittima. Molti di questi si sono poi recati in ospedale. Davanti al Policlinico, infatti, si è radunata in mattinata una folla di oltre 200 persone. La notizia della morte ha scatenato la rabbia di alcuni fra parenti e amici che volevano vedere Burgio a tutti i costi. Solo l’intervento della polizia ha riportato i presenti alla calma.
La pista principale seguita dagli investigatori è relativa a uno scontro per il controllo dello spaccio di droga, in particolare di cocaina. Il commando sarebbe stato composto da tre persone arrivate in scooter. Uno solo dei tre avrebbe sparato. Una modalità che fa pensare ad un agguato. Secondo fonti vicine agli inquirenti Burgio avrebbe allargato il suo giro di spaccio dalla Vucciria al Borgo Vecchio, forte del cognome che portava. Ma lo sconfinamento avrebbe scatenato una guerra fra pusher culminata stanotte nell’omicidio di Burgio. Secondo i primi accertamenti, il giovane già nei giorni scorsi avrebbe avuto violenti scontri per contrasti sulla gestione delle piazze di spaccio della droga. Gli inquirenti hanno sequestrato anche l’auto di Burgio alla ricerca di ulteriori riscontri. In questura sono in corso una serie di interrogatori: davanti agli inquirenti molti uomini del quartiere del Borgo Vecchio con cui l vittima aveva avuto dei contrasti. Da quello che emerge la nonna di Burgio avrebbe puntato il dito proprio su persone del rione popolare di Palermo come possibili responsabili del delitto.