“Tra 15 giorni mio figlio avrebbe compiuto 18 anni, io avrei dovuto oggi pensare come festeggiare il suo compleanno, chi invitare, invece tutto questo mi è stato strappato“. Carla è la mamma di Giorgio, morto a 15 anni per cancro. Ha atteso la sentenza insieme agli altri genitori, all’esterno della Scuola Allievi della Marina di Taranto. La felicità per la sentenza che ha condannato a 22 e 20 anni, Fabio e Nicola Riva, dura poco. “Non sapremo mai chi ha tolto il dispositivo anti uragano dalla gru. Dovremo accontentarci di responsabili fittizi”, le fa eco Amedeo Zaccaria, mentre consuma il pavimento davanti all’aula magna. Suo figlio Francesco era un operaio Ilva, è morto per il capovolgimento della gru mentre lavorava. Raffaele, del Comitato Liberi e Pensanti, operaio del siderurgico in cassaintegrazione chiede la “chiusura totale” dell’industria, il sequestro non gli basta. Sono solo alcune delle reazioni di genitori, ambientalisti, lavoratori che all’esterno hanno atteso la sentenza di un processo cominciato con gli arresti del 26 luglio 2012.