Cronaca

Mottarone, Eitan fuori pericolo: trasferito dalla rianimazione al reparto di degenza

Con lui c'è sempre la zia Aya che non si è mai allontanata dal nipote dal momento in cui ha ricevuto il permesso di restargli accanto. Eitan sulla cabina 3 della funivia viaggiava con il papà, la mamma e il fratellino

La notizia tanto attesa è arrivata. Eitan, il bambino di 5 anni unico sopravvissuto alla strage della funivia Stresa-Mottarone, ha lasciato il reparto di rianimazione ed è stato trasferito, nel primo pomeriggio, in quello di degenza. Il piccolo, ricoverato all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, è stato spostato, com’era stato annunciato dai medici, dopo che ieri la prognosi riservata è stata sciolta. Ora è considerato fuori pericolo. Con lui c’è sempre la zia Aya che non si è mai allontanata dal nipote dal momento in cui ha ricevuto il permesso di restargli accanto. Eitan sulla cabina 3 della funivia viaggiava con il papà, la mamma e il fratellino. Il 23 maggio il piccolo – probabilmente protetto dall’abbraccio del papà durante la caduta della cabina – era arrivato in gravissimi condizioni ma cosciente in ospedale. Aveva le gambe fratturate e diversi traumi. Dopo gli interventi Eitan è stato lentamente risvegliato e le sue condizioni sono migliorate giorno dopo giorno.

Al suo risveglio ha naturalmente chiesto dei suoi genitori. Nei giorni scorsi i vigili del fuoco gli hanno consegnato un casco e una maglietta, con tanto di draghetto Grisù e il nome ‘Eitan’, mentre i ciclisti del Giro d’Italia che nei giorni scorsi sono passati per Stresa, la località del Lago Maggiore da cui parte la funivia per raggiungere la vetta del Mottarone, hanno deciso di devolvergli i premi in denaro della tappa. Oltre 45mila euro sono state raccolte in poche ore nella campagna online sulla piattaforma Eppellà di Lucca. Il Comune di Pavia, dove nel quartiere Borgo Ticino viveva la famiglia del piccolo, ha aperto un conto corrente a nome di Eitan. Di quanto accaduto il bimbo non sembra ricordare. Si procede passo per passo, come stabilito dall’equipe di psicologi della dottoressa Marina Bertolotti e dal direttore della Rianimazione, dottor Giorgio Ivani, fin da prima del risveglio.