L’ingegnere catanese rapito ieri ad Haiti è Giovanni (Vanni) Calì, di 74 anni. A rivelare l’identità è il sito del quotidiano La Sicilia. Solo nelle ultime ore i sequestratori hanno contattato il partner locale dell’impresa edile per cui lavorava, chiedendo un riscatto di 500mila dollari per il rilascio del 74enne. Le autorità stanno valutando un intervento di mediazione con l’obiettivo di liberare l’ostaggio nel più breve tempo possibile.

Calì non è solo un ingegnere molto conosciuto a Catania, ma anche l’ex assessore ai Lavori pubblici nella giunta provinciale guidata (dal 1994 al 2003) da Nello Musumeci, attuale governatore della Regione Sicilia. “È stato un grande assessore e un ottimo dirigente. Ha studiato a Catania e si è perfezionato al Politecnico di Torino, un professionista di altissimo livello, che si è formato lavorando nelle più grandi imprese di livello internazionale”, ha commentato Musumeci, sottolineando la propria vicinanza alla famiglia e la speranza in un epilogo rapido e sereno per tutti. Dopo l’incarico politico rimase alla Provincia come esperto e consulente anche durante la giunta di Giuseppe Castiglione: fu dirigente della Pianificazione territoriale, della Protezione civile dei Trasporti, prima di rimettersi in gioco da imprenditore con una società di costruzioni specializzata in lavori all’estero.

Ad Haiti, Calì si era recato recato per lavoro: si stava occupando – da responsabile della posa dell’asfalto – della costruzione di una strada per conto dell’impresa di costruzioni Bonifica Spa. Al momento del rapimento era presente anche un altro tecnico, un collaboratore haitiano. Il sequestro, ad opera di un gruppo armato, è avvenuto mentre i due stavano ispezionando un cantiere stradale nella capitale Port-au-Prince. Secondo fonti locali, anche alla famiglia del tecnico haitiano è stato chiesto un riscatto di mezzo milione di dollari.

L’incolumità degli ostaggi è a rischio. Non si conosce molto del loro stato di salute, ma il 74enne catanese avrebbe bisogno di farmaci. La situazione è seguita con la massima attenzione dall’Unità di crisi della Farnesina, che lavora di concerto con l’ambasciata italiana a Panama e con il console onorario sul posto. Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, in costante contatto con la famiglia, si è detto sgomento dall’episodio. “Conosco da parecchi anni Vanni Calì, il suo signorile tratto umano e la grande competenza professionale”, ha commentato. “Auspichiamo una rapida soluzione, affinchè possa presto riabbracciare i suoi familiari, comprensibilmente angosciati”.

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