La più grande nave della Marina militare dell’Iran – chiamata Kharg, dal nome dell’isola dove si trova il maggior terminal petrolifero del Paese – ha preso fuoco ed è affondata nel golfo di Oman in circostanze non chiare. Lo riporta la stessa Marina, specificando che l’incendio è scoppiato alle 2:25 del mattino del 2 giugno e gli sforzi di domarlo, durati 20 ore di fila, sono stati inutili. L’imbarcazione si è inabissata vicino al porto di Jask, 1.270 chilometri a sud-est della capitale Teheran, alle porte dello stretto di Hormuz (che segna il passaggio tra golfo di Oman e golfo Persico).

Sui media iraniani circolano foto di marinai, vestiti con giubbotti di salvataggio, impegnati a evacuare la nave mentre le fiamme bruciano dietro di loro. La nave Kharg – definita dai media una “nave scuola” – era una delle poche in dotazione alla marina capaci di fornire carburante in mare ad altre imbarcazioni. Poteva trasportare carichi pesanti e fare da base di decollo per elicotteri. Costruita in Gran Bretagna e varata nel 1977, era stata acquisita alla flotta di Teheran nel 1984, cinque anni dopo la rivoluzione islamica che depose lo scià Reza Pahlavi.

L’affondamento è solo l’ultimo disastro navale iraniano. Nel 2020, durante un’esercitazione militare, un missile aveva colpito per errore una nave da guerra nei pressi di Jask, uccidendo 19 marinai e ferendone 15. Nel 2018, un cacciatorpediniere era affondato nel mar Caspio.

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