“Raoul voleva mostrare cosa c’è dietro l’immagine vincente degli sportivi. Me ne ha parlato così e poi mi ha detto: pensaci. Ma io gli ho dato subito il mio sì: quando mi sarebbe ricapitato di fare un film assieme a lui”. Queste le parole di Manuel Bortuzzo al Corriere della Sera a proposito del docufilm Ultima gara, in onda il 3 giugno su Canale5. Da un’idea di Raoul Bova e con Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino, Emiliano Brambilla. Due anni dopo le riprese, Manuel racconta: “Lì ero nel pieno dello sconvolgimento per quello che mi era successo. Ora sono cambiato, per fortuna in meglio. Il peggio è passato. Ho ritrovato la tranquillità, la serenità che lì ancora non avevo: era passato pochissimo. L’incidente era stato a febbraio (nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019 venne colpito durante una sparatoria fuori da un bar alla periferia sud di Roma che lo ha lasciato paralizzato alle gambe, ndr) e abbiamo iniziato a girare a maggio. Ma sono felice di aver fotografato in questo film quei mesi”. E durante le riprese, ha trovato anche degli amici: “… Loro erano i miei miti. Brambilla ha fatto storia nel nuoto, Massimiliano non sbagliava un colpo e poi re Magno, una divinità: a Roma, ogni tanto, nuotavamo nella stessa piscina. Lo vedevo da lontano, io non ero niente in confronto, e provavo un’emozione… Ora mi ritrovo non solo ad averli amici, ma ad aver anche girato un film con loro e Raoul Bova, un attore che stimavo moltissimo”.