La tv di Stato bielorussa Ont ha trasmesso un video girato in carcere in cui il giornalista Roman Protasevich, 26 anni, l’oppositore del regime di Alexander Lukashenko arrestato a Minsk dopo il dirottamento del volo Ryanair su cui viaggiava, riconosce le proprie responsabilità e dice di voler correggere i suoi errori e condurre una vita tranquilla, lontano dalla politica. Ammette che le proteste si sono indebolite e sostiene che l’opposizione dovrebbe “attendere che la situazione economica peggiori” e che “la gente scenda in strada per una tazza di zuppa“. Per l’ong di tutela dei diritti umani Viasna si tratta di confessioni filmate “sotto minaccia”. “Tutto quello che dirà Roman Protasevich sarà stato ottenuto dopo minacce, per lo meno psicologiche, e sotto la minaccia di accuse ingiuste e molto gravi”, ha detto il direttore dell’organizzazione, Ales Beliatski, qualche ora prima della messa in onda del video. “Qualunque cosa dica ora, è pura propaganda che non ha niente di vero”.
Protasevich ipotizza inoltre di essere stato incastrato da uno dei propri soci. L’aereo su cui si trovava lo scorso 23 maggio – proveniente da Atene e diretto a Vilnius, in Lituania – era stato deviato a Minsk dai caccia bielorussi con la scusa di un allarme bomba. All’atterraggio non era stato trovato alcun ordigno, ma il dissidente – già animatore di Nexta, un popolare canale Telegram che organizzava le proteste contro la rielezione di Lukashenko – era stato arrestato insieme alla compagna Sofia Sapega. Nel filmato Protasevich racconta di aver raccontato i propri piani di viaggio in una chat con vari collaboratori 40 minuti prima di partire, suggerendo che l’allarme esplosivo potrebbe essere stato dato da uno di loro, con cui aveva un conflitto personale. Nella trasmissione si sostiene che, nel momento in cui l’aereo è stato deviato, le autorità bielorusse non fossero a conoscenza della presenza a bordo del giornalista.