È ancora in corso in Sri Lanka quello che per le autorità locali è il peggior disastro ambientale della storia del Paese dovuto all’incendio e al naufragio della nave mercantile MV X-Press Pearl che trasportava sostanze chimiche. In difficoltà, lo Sri Lanka si è rivolto all’India chiedendo aiuto per proteggere le coste dalla potenziale marea nera che potrebbe generarsi dall’affondamento. A farlo sapere è un responsabile coinvolto nelle operazioni che tentano di limitare la catastrofe ecologica. La guardia costiera indiana ha già preso parte alle operazioni che si sono susseguite per domare l’incendio partito il 20 maggio. Nonostante l’impiego di circa 5.600 pescherecci e centinaia di soldati per ripulire l’intera area interessata, le perdite di materiale chimico non sono ancora state arginate.
1 /14 Aftermath of Singapore-flagged container ship explosion
Il tentativo di spostare la nave in acque più profonde è fallito, determinando l’affondamento della poppa che si è appoggiata al fondale marino. Così, adesso anche il resto del portacontainer rischia di colare a picco. “Ci si prepara allo scenario peggiore” ha dichiarato il comandante dei porti dello Sri Lanka, Nirmal Silva, sottolineando che non sono ancora state osservate perdite di carburante. Il petrolio a bordo potrebbe essersi già esaurito a causa dell’incendio, ma se così non fosse il contenuto dei serbatoi potrebbe disperdersi nell’oceano causando un disastro di proporzioni ancora maggiori.
A causa del materiale a bordo, 1.486 container per circa 25 tonnellate di acido nitrico, pellet di politene (utilizzato per produrre sacchetti di plastica) ed altre sostanze dannose per la flora e la fauna, le autorità della capitale hanno vietato la pesca fino a 80 chilometri dalla costa. Questo, però, potrebbe non bastare. Secondo gli esperti, potrebbero servire settimane – o addirittura mesi – per ripulire completamente le spiagge dai detriti dannosi portati a riva dalle correnti. C’è il rischio che le sostanze disperse nell’oceano (già circa 3 miliardi di minuscole palline di plastica) si frammentino, così da disperdersi ulteriormente nell’ambiente. La polizia dello Sri Lanka ha già aperto un’indagine e ha vietato al capitano della MV X-Press Pearl di lasciare il Paese. Il governo ha intanto fatto sapere che intraprenderà un’azione legale contro i proprietari della nave per chiedere un risarcimento. Mentre il ministro dell’ambiente srilankese Mahinda Amaraweera ha detto che “se il disastro è avvenuto per negligenza, i responsabili dovranno essere puniti”.