L’ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sarà processato per falso ideologico. L’inchiesta è quella sulle presunte irregolarità nelle spese sostenute nella campagna elettorale per le elezioni regionali del 2015. Il gup di Firenze ha mandato a processo anche il commercialista Luciano Bachi, in qualità di suo mandatario elettorale. La prima udienza è fissata per il 18 febbraio 2022.
Per l’accusa, Rossi – passato negli ultimi anni dal Pd ad Articolo Uno e poi tornato al Pd – ha allegato “i relativi rendiconti da cui risultava il ricevimento di contributi per euro 70.275,00, mentre in effetti avevano ricevuto e speso l’ulteriore somma di circa 600.000 euro, inducendo in errore lo stesso collegio regionale di garanzia elettorale che, con provvedimento 4/2/16 attestava il falso certificando la completezza e la regolarità dei rendiconti”. L’ex presidente, difeso dall’avvocato Gaetano Viciconte, è stato invece prosciolto dal gup, con la formula perché il fatto non sussiste, dall’accusa di falso ideologico per presunte irregolarità nelle dichiarazioni sulle spese elettorali presentate alla Regione Toscana.
“Secondo la procura avrei superato il tetto” delle spese elettorali, “ma la procura si riferisce alla mia attività politica di più anni e non allo stretto periodo di campagna elettorale che se ben ricordo è di 55 giorni. Quindi confido che in sede di dibattimento dimostreremo la mia correttezza”, dichiara Rossi. “L’accusa di finanziamento illecito – ricorda poi l’ex governatore – è stata archiviata dagli stessi procuratori, in sede di indagine: è un’attestazione di onestà nei miei confronti”. Rossi sottolinea anche che il gup, riguardo all’accusa di falso ideologico per presunte irregolarità nelle dichiarazioni sulle spese elettorali presentate al Consiglio regionale della Toscana, lo ha prosciolto.