Piaccia oppure no, la rivoluzione dei diritti televisivi del calcio firmata Dazn è iniziata. In particolare, la Serie A 2021/2022 potrebbe vedere una prima grande modifica al proprio palinsesto: 10 partite in 10 fasce orarie differenti. Due in più rispetto alle attuali otto.

Nelle prossime ore, infatti, verrà valutata la possibilità di ampliare il numero di slot a disposizione delle partite, spostando due delle tre gare delle 15 della domenica. Lo schema che verrebbe così a crearsi prevederebbe quattro partite al sabato (alle 14.30, 16.30, 18.30 e 20.45), cinque la domenica (alle 12.30, 14.30, 16.30, 18.30 e 20.45) e il monday night alle 20.45 del lunedì.

L’obiettivo di questa scelta, a quanto trapela, è far aumentare la visibilità delle squadre in termini di audience, oltre che distribuire meglio il calendario di quelle impegnate in Europa per consentire loro rifiatare. C’è poi una motivazione tecnica legata all’alleggerimento del traffico sulla piattaforma online, che nel corso degli anni ha già dato non pochi problemi ai suoi utenti.

“Per uno della mia generazione, che ha vissuto il calcio da ascoltatore e poi lavorando insieme ai grandi, è un momento di grande nostalgia”, commenta Riccardo Cucchi, giornalista ed ex radiocronista sportivo, all’Adnkronos. “Se questa operazione andasse in porto – prosegue – il calcio cesserebbe di esistere. Bisogna capire se la dimensione che si sta creando è migliore per i tifosi, perché sono loro la cosa importante. E non vuol dire che finiranno le radiocronache, perché la radio continuerà a raccontare le partite”.

A caldo arriva anche il commento del presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna, secondo il quale, con i 10 slot divisi, “si perde la contemporaneità delle cronache e molto del loro fascino. Mi rammarico che non possano esistere più trasmissioni come ‘Tutto il calcio minuto per minuto”, ma la vicenda è del tutto editoriale e contrattuale, l’Ordine dei giornalisti non si deve esprimere. Il diritto di cronaca è salvaguardato qualsiasi orario si scelga, ma ormai i tempi della radiolina sono passati. Semmai mi meraviglio che vengano cambiate le regole in corso d’opera, ma ripeto: la vicenda non ci riguarda, come Ordine”.

In ultimo, Francesco Repice, voce storica della radiocronaca sportiva, ha detto: “Mi sembra di capire che si voglia far allontanare le persone dal pallone, e ci si riuscirà. Stanno snaturando questo sport e finiranno per distruggerlo. Il calcio è benvoluto proprio perché è una cosa semplice”.

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