Tre mesi dopo, Elenoire può considerarsi fuori pericolo. “È ancora lunga ma sono viva”, confida ai suoi amati “schifosini” (così chiama i suoi follower). Per un mese e mezzo è stata intubata e sedata
“Devastata, terrorizzata, annientata”. Così si era definita Eleonoire Ferruzzi il 18 marzo. Era appena iniziata quella che lei stessa ha poi definito la battaglia più dura della sua vita. Quella contro il Covid. Da tre mesi è ricoverata all’Ospedale Sacco di Milano, dove ha rischiato la vita. “Elenoire non risponde più alle cure, i suoi polmoni sono completamente andati, il primario ha detto alla famiglia di prepararsi al peggio”, scriveva il 30 marzo un suo amico. Ieri, dopo quasi due mesi di silenzio assordante, la Ferruzzi è tornata a palesarsi sui social. “Faccio questo video per dirvi che sono viva. Anche se c’è stato un momento nel quale stavo morendo”, ha detto con la voce modificata attraverso una valvola che le consente di parlare in seguito ad una tracheotomia.
Tre mesi dopo, Elenoire può considerarsi fuori pericolo. “È ancora lunga ma sono viva”, confida ai suoi amati “schifosini” (così chiama i suoi follower). Per un mese e mezzo è stata intubata e sedata. “Dopodiché sono stata svegliata e stavo in una stanza un metro per due, da sola, fissando il soffitto. Ora mi hanno sposata in un altro reparto”, ha detto nel video, coperta da una coperta. “Scusate se non mi riprendo ma sono piena di fili che escono dappertutto”, si scuserà.
Elenoire, una delle icone del mondo LGBT più celebri sui social, dovrò continuare le cure ancora per un po’ di tempo, ma non vede l’ora di poter tornare alla sua vita. “Mi mancate, mi mancate tanto. Mi manca tutto. Mi manca la mia vita. Mi manca tantissimo. Mi manca la mamma”, ha detto con la voce rotta. “Ciao schifosini e grazie a tutti perché so che mi volete molto bene. Mentre ero sedata voi avete fatto tanto, ho saputo tutto. Sono qui a parlarvi, anche grazie a voi”.