I sospettati, tutti di nazionalità peruviana, sono ritenuti responsabili della morte del 38enne Adrian Yparraguirre Silva, il 30 maggio scorso. Fondamentali per le indagini sono state le testimonianze degli altri presenti alla partita nel complesso sportivo di via Padova e le telecamere di sorveglianza della zona
Sono finiti in manette in sei per l’accoltellamento durante una partita di calcetto a Milano, il 30 maggio scorso, che è costato la vita a Adrian Yparraguirre Silva, 38 anni, nel corso di una lite sugli spalti. La polizia, coordinata dalla procura meneghina, ha arrestato alcuni supporter della squadra amatoriale di calcetto Milano Grone, che ha gli stessi colori e si ispira alla più nota squadra peruviana Alianza Lima, che stava partecipando al torneo “Super League” nel complesso sportivo di via Padova, nel quale si sfidavano sedici squadre amatoriali della comunità peruviana, tra cui l’Universitario de Deportes della vittima.
La sezione omicidi della Squadra Mobile di Milano è riuscita a ricostruire la dinamica dell’omicidio e identificare così i presunti autori. Secondo chi indaga, prima della semifinale del torneo sugli spalti è scoppiata una discussione tra sostenitori di due diversi club che si è subito trasformata in uno scontro. In pochi istanti la vittima è stata accerchiata da almeno sei uomini, quattro dei quali muniti di coltello, che hanno sferrato alcuni fendenti all’indirizzo della vittima, colpendola più volte alla schiena e al torace. Fatale il colpo ricevuto dritto al cuore. L’uomo ha barcollato per alcuni istanti, avvicinandosi alla moglie poco distante e poi si è accasciato a terra, dove è stato immediatamente soccorso dai sui connazionali presenti all’evento sportivo. Gli aggressori si sono dileguati facendo perdere le proprie tracce. All’arrivo della pattuglia della polizia il ferito, già privo di sensi, è stato fatto salire a bordo della volante che immediatamente si è diretta verso l’ambulanza per velocizzare i soccorsi. Ma quando i sanitari hanno preso in consegna il 38enne le sue condizioni erano già molto critiche. L’uomo ha retto durante la corsa in ospedale ma, una volta arrivato, è deceduto poco dopo.
Le indagini degli agenti si sono concentrate immediatamente sui racconti dei testimoni presenti all’evento e che hanno assistito a tutta la scena, oltre all’acquisizione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza del quartiere di via Padova che hanno permesso di individuare il gruppo di tifosi presenti all’aggressione. È così che sono stati rintracciati i singoli componenti del gruppo. Alcuni di loro, è poi emerso dalle indagini, dopo l’accoltellamento stavano progettando di fuggire all’estero mentre altri si erano già resi irreperibili facendosi ospitare da amici in abitazioni non riconducibili a loro a Milano e in altre province. Proprio il rischio di fuga ha fatto scattare l’operazione della Squadra Mobile che mercoledì scorso ha effettuato numerose perquisizioni in varie abitazioni dell’hinterland milanese, dove sono stati ritrovati gli abiti indossati durante l’aggressione e anche i coltelli che si presume siano stati usati il 30 maggio. Qualcuno dei ricercati, ormai braccato, ha preferito presentarsi spontaneamente in Questura.