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Minorca, dove “poc a poc” è uno stile di vita

Un microcosmo di pace nell’universo della mondanità balearica, dove il ritmo delle onde intona il canto dei gabbiani: Minorca è un inno alla natura, un desiderio che si avvera per chi sogna un’estate distante dagli stereotipi. Bagaglio leggero, costume ed infradito, senza dimenticare il binocolo e gli scarponcini da trekking: quest’isola verde è mare e terra da esplorare.

Testo e Foto di E.Bittante - Alpitour World

La più settentrionale delle Baleari è la sorella più selvaggia dell’arcipelago. Un’eccezione rispetto alla movida ibizenca, alla cosmopolita Maiorca o al misticismo hippie di Formentera. Minorca è natura, spiagge paradisiache dove rilassarsi al sole, mare da vivere con tante attività sportive complici dei venti che la baciano in tutte le stagioni, e suolo sterrato, da calpestare, percorrere ed ascoltare. Lo sgretolare dei sassi sotto i nostri piedi si confonde con il ritmo delle onde, una sinfonia degli elementi che accompagna un viaggio alla scoperta di un’isola Riserva della Biosfera Unesco, tra la macchia mediterranea pettinata dalla Tramontana e boschi vocianti di cicale che profumano di eucalipto. Un preludio in musica per un’esperienza dei sensi in una natura primordiale, attraversata da numerosi sentieri che si snodano per tutta l’isola. Minorca è nota per i suoi cammini, una trama perfetta da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo per una vacanza attiva ma che non rinuncia al relax da spiaggia e ai piccoli vizi d’ombrellone: l’Eden Village Arenas de Son Bou è un paradiso per rilassare il corpo e la mente dei Robinson Crusoe alla ricerca di avventure uniche.

Minorca, una vita “poc a poc”
Chi direbbe che Minorca è l’isola più ribelle delle Baleari? La più incontaminata degli atolli è quella che ha sempre resistito alle tentazioni del turismo di massa ascoltando la sua vocazione ambientale. Nei decenni passati, il fenomeno conosciuto come “balearizzazione”, investì l’arcipelago, in certi casi con un impatto deturpante per il territorio. Il microcosmo minorchino si è sempre distinto per la sua atipicità nel contesto delle Baleari ed oggi chi approda in quest’isola può apprezzare questa eredità territoriale e viverla in strutture perfettamente contestualizzate, in simbiosi con l’ambiente che le circondano, come il villaggio Arenas De Son Bou. Un ambiente raccolto ed informale, ad un passo da una delle più belle spiagge dell’isola. L’omonima spiaggia di Son Bou dalla sabbia bianca che sfuma nelle profondità di un mare turchese, è anche una delle più lunghe di Minorca, separata dalla struttura da una zona protetta, un 1 km di flora endemica che testimonia un patto con la natura. È proprio questo il valore di una vacanza Eden Village: immergersi nell’atmosfera di un luogo con rispetto, senza nessuna rinuncia al piacere di un soggiorno di qualità.

A poca distanza dalla spiaggia si trova il piccolo centro di Son Bou. Nonostante le dimensioni contenute è una delle località turistiche più popolari dell’isola, dove scoprire gli usi e i costumi di una vita “poc a poc” come dicono i minorchini nella variante locale della lingua Catalana. Una vita a ritmo lento che segue quello delle stagioni, lo stesso del paesino di Alaior, nelle campagne puntellate di fattorie a pochi chilometri da Son Bou. Qui si produce il tradizionale formaggio minorchino, fiore all’occhiello dell’isola. Le tradizioni, la gentilezza e l’andare rilassato sono il segreto degli abitanti che nulla hanno a che vedere con l’introspezione spesso attribuita al carattere degli isolani. Minorca fu da sempre crocevia di culture, lo testimoniano l’approccio alla vita e l’urbanistica eterogenea nel capoluogo di Mahòn, fondata dal fratello di Annibale. Un centro storico gioiello dove spuntano due fari del credo, la Chiesa gotica di Santa Maria e la Chiesa del Carmen. Le piazze di Bastió, e quella di Reial brulicano di vita, un intrattenimento oltre le aspettative per serate brave senza esigenza di dj set. Il brio di questa città e il vociare delle persone sono la colonna sonora di una dimensione autentica, così i negozietti di artigianato, mondi a colori di souvenir fatti a mano: rosse, gialle, verdi, blu, flotte di “abarcas” invadono gli espositori, queste tipiche calzature minorchine sono irresistibili per la loro comodità, mentre lo scintillio dei gioielli e dell’argenteria abbaglierà i vostri intenti di risparmio, per un’arte che persevera dal XVIII secolo ne vale la pena.

Un’altra cittadina da visitare ad ovest, esattamente dall’altro lato dell’isola, è Ciutadella, l’antica capitale dell’isola di Minorca. Un mosaico urbano di architettura araba e medievale, qui la storia si racconta nelle pietre nonché nella sua vocazione alla fede: la Cattedrale, voluta nel XIV secolo dal Re Alfonso III, troneggia in città, a dispetto del maestoso palazzo comunale raggiungibile percorrendo la bella passeggiata di Es Born. La vita urbana a Minorca è sempre una dimensione contenuta, ricchissima di identità: il pittoresco villaggio di Fornells a nord dell’isola è l’archetipo di questo approccio alla vita. Una manciata di case bianche dalle geometrie elementari caratterizza questo tranquillo paesino di pescatori, e al porticciolo sonnecchiano le barchette stanche dall’ultima pesca notturna. Fermatevi in questo idillio marinaro per gustare il piatto tipico: i ristorantini viziano i turisti con la rinomata “caldereta de langosta”, la zuppa di aragoste. A Minorca anche l’esclusività viene servita con stile, quello della semplicità.

Sport e natura tra mare e terra
Minorca è un territorio verde che sfuma in tutti colori della pietra. Nell’isola si possono collezionare paesaggi molto diversi tra loro, incontaminati, bellissimi e ricchi di biodiversità. Siamo su un’isola dove la natura è protagonista dal mare all’entroterra, una Riserva Mondiale della Biosfera. 216 chilometri di costa come un carosello di panorami che sembrano non avere fine, per apprezzarli percorrete almeno alcuni tratti dell’itinerario più famoso dell’isola il “Camí des Cavals”, il Sentiero dei Cavalli: 185 km suddivisi in 15 tappe che gli isolani amano attraversare proprio al trotto. Che sia un quadrupede, a piedi o in bicicletta, questo cammino svela l’identità di Minorca immergendosi in una natura generosa e variegata sino alla costa che si rivela aspra e primordiale nella parte nord, dove il faro di Cap de Favàritx brilla come una stella polare orientando le rotte di terra e di mare. Lungo il frastagliato litorale settentrionale si incontrano spiagge di sabbia scura dove emergono falesie dentellate simili a rocce plutoniche, ma non senza rivelazioni balneari: la bellissima Platja d’en Tortuga è la meta finale di un trekking vista mare di 45 minuti, ideale per gli escursionisti che vogliono fare un tuffo nelle sue acque cristalline. La parte nord è inoltre pettinata quasi costantemente dal vento di Tramontana, una costante affidabile per gli appassionati di sport acquatici come surf e windsurf, ma anche di vela. Non mancano le eccezioni per chi cerca un po’ di relax sottovento: la baia di Fornells è riparata dalle inquietudini di Eolo e offre una spiaggia paradisiaca dove crogiolarsi al sole.

Sulla stessa linea sono le dolci ed accoglienti spiagge del sud, dove spuntano baiette di sabbia bianchissima e mare cristallino. Qui si trovano le spiagge più belle dell’isola, da Cala Macarella, uno zaffiro incastonato in una stretta insenatura incorniciata da una fittissima vegetazione mediterranea, e Cala Turqueta, un nome che anticipa il colore delle sue acque, entrambe a sud ovest dell’isola. La costa meridionale offre baie incantevoli che assecondano tutte le esigenze di viaggio: Son Saura è sicuramente tra le più belle di Minorca, con la sabbia fine e sottile e il mare color turchese dove fare snorkeling ed entusiasmati immersioni, mentre Platja d’Es Grau, all’interno dell’omonima area protetta, è il litorale più adatto per le famiglie e le esigenze dei più piccoli: una piscina naturale con sabbia come cipria e fondali poco profondi dall’acqua limpidissima.

La natura generosa di Minorca si descrive nei suoi chilometri di costa ma anche nell’entroterra: zaino in spalla e scarponcini ai piedi per gli itinerari che si inerpicano sino al punto più alto dell’Isola, il Monte Toro o Es Pinaret. Oltre ad essere il punto quotato dell’isola (358 metri d’altezza), è anche meta spirituale dove sorge il Santuario de la Virgen del Toro, antico monastero agostiniano, luogo di culto dell’isola. La sua cima è il punto panoramico più suggestivo di Minorca dal quale si può godere di una vista a 360 gradi che spazia da Mahon a Ciutadella, i due fuochi di questa incantevole “ellisse” emersa.

Un altro trekking da non perdere per chi ama passeggiare immergendosi nella natura è il Parco Naturale di s’Albufera des Grau. 5.000 ettari di laguna che si estende a nord-est dell’isola, un’area protetta dove gli aironi si pavoneggiano in un ecosistema ricco di specie, più o meno schive rispetto a questi vanitosi protagonisti. Un vero e proprio paradiso di biodiversità, dalle dune alle zone umide, dalle selve boscose agli uliveti ordinati, habitat dove prospera la vita. La natura di Minorca è ricchezza di flora e fauna ma anche di identità che la distingue come la perla più autentica delle Baleari, un regno incontaminato dove le strutture, i soggiorni e le esperienze Eden Village seguono un filo verde, il nuovo rosso che tutela l’ambiente e i suoi tesori.

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