Secondo una fonte locale, è stata "prima presa di mira la postazione" degli ausiliari dell’esercito, poi le case degli abitanti che sono stati uccisi
Uomini e donne uccisi dai jihadisti nel nord del Burkina Faso: a Solhan, nel nord del Paese, la notte scorsa si è verificato un attacco dei terroristi che ha provocato almeno cento morti. Si tratta dell’attentato più sanguinoso dal 2015. Secondo una fonte locale, è stata “prima presa di mira la postazione” degli ausiliari dell’esercito, poi le case degli abitanti che sono stati uccisi. Ieri sera altre 14 persone sono state uccise nel villaggio di Tadaryat, sempre nel nord del Burkina Faso. “Degli individui armati non identificati hanno attaccato Tadaryat e ucciso 13 persone tra i civili”, ha dichiarato la fonte, aggiungendo che anche un ausiliare dell’esercito “arrivato per soccorrere” gli abitanti è rimasto ucciso.
In seguito all’attacco, il presidente Roch Kaboré ha decretato 72 ore di lutto nazionale fino a lunedì. L’est e il nord del Burkina Faso sono da tempo teatro di attacchi da parte di gruppi jihadisti tra cui: Al Qaeda nel Sahel, il gruppo per il sostegno dell’Islam e dei musulmani (Jnim) e lo Stato islamico nel grande Sahara (Isgs).
(immagine d’archivio)