Il piccolo El Salvador potrebbe essere il primo paese al mondo ad adottare il bitcoin come valuta legale. Al fianco, e non in sostituzione, del dollaro statunitense che il paese del centroamerica adotta attualmente come moneta. A dare l’annuncio è stato il presidente Nayib Bukele, annunciando che la prossima settimana sottoporrà la sua proposta al congresso. Non è un caso che questo esperimento possa concretizzarsi a El Salvador. Il paese conta poco più di 6 milioni di abitanti ma altri 2 milioni di salvadoregni vivono e lavorano all’estero. Ogni anno trasferiscono in patria 4 miliardi di dollari, ossia circa il 20% del prodotto interno lordo. Nel progetto di Bukele l’adozione del bitcoin dovrebbe ridurre le commissioni pagate, non ci sarebbe più necessità di intermediari come le banche, aumentando quindi il valore delle rimesse e invogliando ulteriori trasferimenti.
Tecnicamente il progetto è un po’ più complesso, per quanto per ora solo abbozzato. Verrebbe sfruttata un’applicazione per pagamenti digitali attraverso smartphones di nome Strike, sviluppata a El Salvador. In sostanza l’applicazione sfrutta la moneta digitale come “mezzo di trasporto” su cui far viaggiare i dollari. Al momento dell’invio, i dollari vengono trasformati in bitcoin che poi l’applicazione provvede a riconvertire in dollari una volta arrivati a destinazione. Un sistema che attenua il problema delle violente fluttuazioni che caratterizzano la criptovaluta. Nell’ultimo mese il bitcoin ha perso il 37% del suo valore e viene scambiato a circa 36mila dollari dopo aver toccato un record di oltre 63mila dollari lo scorso marzo. Non è secondario il fatto che El Salvador utilizzi il dollaro statunitense e non una valuta propria e che quindi non ci sia un timore da parte delle autorità monetarie locali per la presenza di una moneta alternativa concorrente.
Oggi la Bri, la ‘banca centrale delle banche centrali (una sorta di banca centrale delle banche centrali, ndr) ha avvisato che, sebbene “l’esposizione delle banche” mondiali alle criptovalute sia ancora limitato, la “loro continua crescita e innovazione, associato a un maggiore interesse da parte degli istituti di credito, potrebbe aumentare i timori per la stabilità finanziaria globale in assenza di uno specifico trattamento di regolamentazione prudenziale”.