A distanza di circa un anno Google ha presentato i Pixel Buds A-Series, una versione rinnovata dei sui piccoli auricolari true wireless, ora più intelligenti.
A distanza di circa un anno Google presenta i Pixel Buds A-Series, una versione rinnovata dei sui piccoli auricolari true wireless, ora più intelligenti.
Esteticamente i nuovi Pixel Buds non sono diversi rispetto il modello precedente, o se ci sono modifiche non sono visibili ad occhio nudo. La custodia è rimasta il piccolo ovetto bianco con porta USB Tipo-C nella parte inferiore per la ricarica della batteria, tasto di accoppiamento sul retro e coperchio magnetico.
Si infila in tasca con facilità, pesa poco, si apre con una mano e si maneggia in maniera sublime. La finitura bianco opaco non trattiene le impronte e nasconde anche eventuali graffi superficiali, molto più visibili su una superficie lucida.
Gli auricolari sono piccoli, con il corpo schiacciato che non fuoriesce troppo dalle orecchie una volta indossati, e un piccolo collo allungato che s’inserisce all’interno dell’orecchio. Sono un modello in-ear, con una piccola aletta che utilizza la forma dell’orecchio per ancorarsi.
Oltre a un modello completamente bianco, Google ora offre anche una seconda tonalità verde oliva, che a colpo d’occhio si può anche confondere con un grigio.
Se avete uno smartphone Android (dalla versione 6.0 in poi), l’abbinamento dei Pixel Buds è totalmente automatico. Aprite il coperchio vicino allo smartphone e un messaggio pop up vi chiederà se volete collegarvi, e subito dopo vi suggerirà di scaricare l’applicazione Pixel Buds. Se avete uno smartphone Pixel, l’integrazione è ancora più profonda, ma in maniera simile dovrete semplicemente aprire il coperchio e lasciare che sia lo smartphone a chiedervi se volete usare i nuovi Pixel Buds.
Con iPhone, o qualsiasi altro smartphone o dispositivo che non sia Android, dovrete procedere all’abbinamento manuale, aprendo la custodia e tenendo premuto il tasto posteriore per avviare la modalità di abbinamento Bluetooth.
Purtroppo se vorrete usarli con iPhone, o comunque un dispositivo non Android, le funzioni sono limitate, come vedremo anche più avanti.
Il modo in cui s’indossano gli auricolari in-ear è direttamente proporzionale alla qualità d’ascolto audio, e in generale all’esperienza che possono offrirvi. La faccia positiva della medaglia è che, non avendo cambiato il design, anche i nuovi Pixel Buds A-Series sono molto comodi da indossare.
Sono leggeri, s’inseriscono facilmente nell’orecchio e basterà una piccola rotazione per ancorarli in maniera sicura. L’isolamento passivo dipende ovviamente dalla forma delle vostre orecchie, ma avendo provando decine e decine di auricolari, possiamo dirvi che la maggior parte delle persone non avranno problemi a indossarli correttamente e, di conseguenza, avere un buon isolamento passivo. Dobbiamo comunque puntualizzare che non tutti riusciranno a “tappare” completamente l’orecchio, ma il giudizio rimane positivo.
Ci sarebbe piaciuto vedere anche una funziona di cancellazione attiva del rumore, che purtroppo ancora manca su questi auricolari. Probabilmente il design non si sposa particolarmente bene con l’implementazione di questa tecnologia, ma speriamo ugualmente, prima o poi, di vedere un paio di auricolari ANC “Made by Google”.
I Pixel Buds A-Series offrono un’integrazione migliore con l’Assistente Google, che potrete usare anche come soluzione di traduzione istantanea in una lingua straniera.
Non manca l’audio adattivo, già visto precedentemente, che utilizza i microfoni per rilevare la rumorosità dell’ambiente circostante e adatta il volume senza il vostro intervento.
La superficie touch è sensibile, riconosce efficacemente i tocchi, ma non si attiva quando si maneggiano gli auricolari, evitando di inviare comandi quando non è necessario. Entrambi gli auricolari funzionano alla stessa maniera, quindi potrete indistintamente picchiettare sulla superficie dell’auricolare destro o sinistro.
Questo comportamento, abbinato al funzionamento del singolo auricolare (non dovrete indossarli entrambi), vi permette di usarne anche solo uno per volta. Il risvolto della medaglia è l’impossibilità di gestire più gesture in base all’auricolare, e non potrete nemmeno controllare il volume, a meno di chiederlo all’assistente vocale.
L’applicazione vi permette di vedere lo stato di carica di entrambi gli auricolari e della custodia, di geolocalizzare gli auricolari (in base all’ultima posizione nota, utilizzando il GPS all’interno dello smartphone) o di riprodurre un suono così da localizzarli; potrete farli “squillare” singolarmente.
I controlli touch non sono personalizzabili, mentre potrete attivare la modalità “suono adattivo” di cui vi abbiamo già parlato nel capitolo precedente, e anche al rilevamento in-ear, cioè la modalità di stop e avvio automatico della riproduzione audio quando vengono indossati o rimossi dalle orecchie.
Ovviamente tramite questa applicazione è possibile ricercare e installare un nuovo firmware, se disponibile.
Notando la forma e le caratteristiche dei nuovi Pixel Buds, non dissimili da quelle del modello precedente e ritrovando lo stesso driver da 12mm, non ci aspettavamo una resa audio differente.
Per fortuna non è così, dato che non eravamo rimasti particolarmente colpiti dalle doti audio. I Pixel Buds A-Series hanno una risposta più lineare rispetto al modello precedente; i driver sono abbastanza veloci da gestire tracce come Uh Uh – Thundercat, la sensibilità permette di apprezzare le impurità e piccoli dettagli della voce in Baby Plays Around (Anne Sofie Van Otter), con una resa delle medie frequenze ben sostenuta; abbiamo ascoltato auricolari con un dettaglio maggiore, ma non c’è molto da lamentarsi.
Niente di nuovo sotto questo aspetto, la durata della batteria va dalle due ore e mezza in conversazione alle cinque ore in ascolto musicale, con una durata totale che arriva alle 24 ore considerando la possibilità di ricaricarle tramite la custodia. Il giudizio sull’autonomia è ancora una volta tiepido, ma la possibilità di guadagnare tre ore di autonomia con 15 minuti di ricarica rapida evita potenziali problemi d’uso per la durata della batteria.
Non abbiamo notato problemi durante le chiamate telefoniche; chiedendo ai nostri interlocutori un giudizio, ci è sempre stato detto che ci sentivano bene, e noi sentivamo altrettanto bene loro.
Pixel Buds A-Series rappresentano la naturale evoluzione del modello dello scorso anno. Forma, autonomia ed ergonomia sono identiche, la qualità audio è migliore e offrono una migliore integrazione dell’assistente vocale.
Ma è il prezzo la caratteristica migliore dei Pixel Buds A-Series, poiché per 99 euro offrono un mix di caratteristiche e qualità imbattibile. Il rapporto tra prezzo, caratteristiche e prestazioni ci porta ad assegnare ai Pixel Buds A-Series il nostro Award, e a consigliarli a chiunque abbia uno smartphone Android. Sconsigliati, invece, a chi ha un iPhone.