Anche dopo la chiusura la Torteria di Chivasso continua ad attirare negazionisti del Covid e no-mask. Circa un centinaio si sono ritrovati domenica mattina davanti al locale in occasione di un “seminario per continuare a far maturare le coscienze”. L’incontro si è svolto in un paio d’ore, dove si è parlato di tanti temi: dal processo di Norimberga, al contenuto dei vaccini, dalla religione alle denominazioni “genitore 1 e genitore 2”. Secondo le persone che si sono radunate davanti al bar, le dosi che stanno inoculando a milioni di cittadini sarebbero paragonabili a “siero di fogna” contenenti “metalli che si insinuano nelle membrane per controllare i cittadini”. I partecipanti hanno poi accolto la titolare del locale, Rosanna Spatari, gridando “libertà”. “Non so come andranno le cose ma andremo avanti fino in fondo, se necessario faremo rimostranza all’Unione europea. Dobbiamo ribellarci, è una dittatura” ha detto Spatari.
L’incontro è stato seguito a distanza da carabinieri e polizia municipale. Tra i relatori, anche l’avvocato Mauro Sandri che ha anticipato che farà ricorso alla Corte di Cassazione per chiedere la riapertura del locale dopo che i giudici hanno già bocciato un ricorso presentato contro il provvedimento. Le autorità hanno, infatti, stabilito che la tutela della salute pubblica è preminente rispetto al diritto al lavoro del singolo imprenditore. Il locale, conosciuto per gli “aperitivi disobbedienti” in zona rossa, è stato chiuso proprio a causa delle violazioni, a seguito di un decreto del tribunale del Riesame. Dopo la pioggia di sanzioni alla titolare e ai clienti, la procura di Ivrea aveva disposto il sequestro.