Salgono ancora i prezzi dei carburanti sulla rete dei distributori italiani. Secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo economico la benzina in modalità self è praticamente arrivata a 1,6 euro al litro (1,599 euro), il gasolio è invece a 1,458 euro. Per la verde si tratta del massimo da quasi due anni, ovvero dal luglio del 2019, mentre per il diesel il prezzo è il più alto da febbraio del 2020. Il rincaro dei prezzi alla pompa segue la corsa del petrolio, il cui valore è raddoppiato nell’ultimo anno. Ieri il greggio ha raggiunto i valori più alti dal 2018 toccando i 69,6 dollari al barile a New York (Wti) e superando i 71 dollari a Londra (Brent). Da inizio anno il costo del pieno è salito in media di circa 8 euro.

E’ vero tuttavia che il costo del petrolio incide per circa un terzo sul prezzo finale della benzina. Il resto è composto in larga misure da tasse, oltre che da trasporto, raffinazione, distribuzione. Questo spiega perché a fronte di aumenti del petrolio di oltre il 90% nell’ultimo anno, la benzina costi oggi circa l’11% in più di un anno fa. L’Unione consumatori denuncia però la possibilità che ci siano stati anche comportamenti .”Si è approfittato di uno dei pochissimi ponti di quest’anno per far salire ancor di più il prezzo dei carburanti. Una speculazione bella e buona! Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, in 5 mesi, un pieno da 50 litri è aumentato di 7 euro e 88 cent per la benzina e di 6 euro e 93 cent per il gasolio”, ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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