Eletto con 2.888 voti, il 45% delle preferenze. Tra le sfide identificate dal rappresentante dei dipendenti, la realizzazione del piano industriale e l'attenzione alle sedi regionali. Poi la riduzione del gender gap e la lotta alle discriminazioni
Rieletto con mille voti in più rispetto a tre anni fa, Riccardo Laganà è stato confermato come rappresentante dei dipendenti tra i consiglieri di amministrazione della Rai. Laganà ha ottenuto ben 2.888, oltre il 45% delle preferenze totali dagli impiegati di Viale Mazzini. “La fiducia di tanti colleghi mi carica di rinnovata responsabilità“, ha commentato dopo la sua riconferma. La votazione elettronica si è svolta attraverso una piattaforma ed è iniziata a mezzanotte del 7 giugno per concludersi alle 21 della stessa giornata.
Come ricorda Laganà, il nuovo cda dovrà affrontare il rinnovo del contratto di servizio del 2022. Un appuntamento che la Rai non può fallire per “tornare ad essere un bene comune e un riferimento culturale” per il Paese. Nel documento inviato a tutti i colleghi, Laganà identifica le prime sfide per il futuro dell’azienda di Viale Mazzini: la realizzazione del piano industriale “che non può continuare ad essere considerato dipendente di direzioni-feudi aziendali ma dipendente della Rai tutta” ha spiegato, e l’attenzione alle sedi regionali. Poi ancora, il potenziamento di Rai Documentari, di factory digitali come RayPlay e l’impegno ad andare avanti sulla strada della riduzione del gender gap e della lotta a ogni forma di discriminazione.
Per quanto riguarda l’informazione, “Rai deve sfruttare la potenza di fuoco e le ampie competenze dei propri giornalisti per completare lo sviluppo di una piattaforma unica delle notizie nazionali e su base regionale – propone Laganà – per fornire un’analisi libera e imparziale in linea con il ruolo di servizio pubblico”. E sul legame con i partiti, sostiene: “Occorre avere il coraggio di affrancarsi senza esitazione dagli interessi dei partiti e commerciali che spesso confondono e diluiscono il ruolo di riferimento culturale del Paese”.
L’intero consiglio di amministrazione si sta rinnovando proprio in questo periodo, anche se con qualche slittamento. Il rinnovo dei vertici è stato, infatti, rimandato di qualche settimana con il rinvio dell’assemblea dei soci al 30 giugno e al 12 luglio, rispettivamente in prima e seconda convocazione. Ma si cerca ancora un accordo politico sui nomi degli altri consiglieri, quattro eletti dalle Camere (uno in quota Lega, uno Pd, uno M5S e uno FdI o Fi), mentre presidente e amministratore delegato sono indicati dal ministero dell’Economia, nonché azionista dell’azienda. Il cda che si occupa di servizio pubblico è composto, infatti, da sette persone, tra cui il presidente (l’attuale è Marcello Foa) e l’amministratore delegato, ruolo di cui detiene la carica da alcuni anni Fabrizio Salini. Oltre alla poltrona di consigliere eletto dai dipendenti, quattro componenti vengono scelti da Camera e Senato e due dal governo.