L’avvento del 5G in casa Xiaomi/Redmi ha contribuito a gettare ancora più benzina su di un fuoco già di per sé abbastanza incontrollato. Il riferimento va ovviamente alla velocità ed al numero di nuovi modelli introdotti sul mercato da parte dell’azienda cinese, elementi ora ancora più influenzati dalle possibilità dettate dalla connessione di nuova generazione.

Ecco così quindi comparire sempre più varianti degli stessi smartphone, come in occasione della recensione odierna che vede protagonista il Redmi Note 10 5G. Si tratta di un modello interessante oppure di un prodotto facilmente dimenticabile in un mercato tech smartphone sempre più caotico? In questa recensione proveremo a tracciare il profilo di questo Redmi, per provare a farvi capire i suoi punti di forza e le sue debolezze, al fine di farvi comprendere se possa o meno essere un dispositivo adatto alle vostre esigenze.

Design

Il fatto che ormai la famiglia Redmi Note 10 sia presente sul mercato da diverse settimane, e che la stessa “base” sia stata usata su tantissime varianti un po’ tutte diverse ma alla fine tutte simili esteticamente, non deve far mettere all’utente in secondo piano la piacevolezza del design scelto da Xiaomi per questo Redmi Note 10 5G.

Tanto al frontale, con un display dotato di foro superiore centrale per la selfie cam (con un diametro non dei più ridotti) e con cornici che non sono così pronunciate se non per il mento inferiore (comunque non il peggiore mai visto in questa fascia di prezzo), tanto al posteriore con questo modulo fotografico che rimanda ai prodotti di fascia superiore presentati dal brand, il tentativo è quello di far fuoriuscire una sensazione premium al tatto tanto quando all’utilizzo.

Lato costruzione quindi, seppur ci troviamo di fronte ad un prodotto realizzato interamente in policarbonato, gli elementi positivi non mancano di certo. Dalla presenza del jack audio da 3,5mm per le cuffie, passando per il sensore per le impronte digitali nel tasto accensione-spegnimento laterale (il posizionamento che ad ora forse ritengo più naturale e comodo), passando per un peso generale che non desta assolutamente problemi di bilanciamento durante l’uso.

Carino il dettaglio del modulo fotografico che come detto poco sopra prova a riprendere le linee dei modelli e dei fratelli più costosi realizzati dall’azienda, con questa cromatura a contrasto che personalmente gradisco molto e trovo doni moltissimo carattere allo smartphone. Un po’ meno piacevole il fatto che tutto il comparto fotografico sia inserito in un’isola sporgente quanto basta per far “traballare” il dispositivo quando messo su superfici piane, nonostante non sia comunque il peggiore smartphone per questo tipo di utilizzo.

Display

Nonostante il display di questo Redmi Note 10 5G sia un “classico” LCD IPS invece di un OLED, il pannello di questo Redmi Note 10 5G (che ricordiamo essere in risoluzione Full HD+) è assolutamente in linea con le aspettative,

Colori calibrabili su diversi preset in base alle vostre esigenze e possibilità di aumentare il refresh rate fino a 90Hz massimi sono soltanto alcune delle note positive di questo display. Poca sensibilità sui bordi, problematica che trova applicazione pratica nella poca reattività delle gesture di navigazione, ed un contrasto ovviamente non da OLED sono invece le principali note negative di questo smartphone.

Il fatto però che le cornici attorno al device non siano così spesse e che l’azienda abbia provato comunque ad ottimizzare questo aspetto rende ancora più piacevole l’interazione da parte dell’utente. Al netto delle “difficoltà” legate alle gesture (consiglio l’attivazione della cara e vecchia nav-bar con tasti indietro-home-multitasking) non posso che promuovere questo display pienamente.

Autonomia

Iniziamo ad addentrarci nel racconto più tecnico di questo smartphone, con ragionamenti che vanno a trovare la loro base nella scheda tecnica di questo Redmi Note 10 5G. L’accoppiata processore Mediatek Dimensity 700 e batteria a grande capienza (sono addirittura 5000 i mAh a bordo con supporto alla ricarica fast a 18W) propone un risultato ovviamente interessante quanto atteso.

Il processore, se da un lato ci permette di godere del supporto alla rete 5G di nuova generazione, d’altra parte dimostra la sua reattività modesta andando a favorire la vita della batteria più che la voglia di garantire prestazioni scattanti e da primo della classe.

Tutto ciò si traduce in tempi di caricamento magari di qualche frazione di secondo extra, così come in qualche incertezza generale nel passaggio compulsivo fra le varie applicazioni installate, con però tantissima attenzione ai consumi. Redmi Note 10 5G è sicuramente uno smartphone che non scaricherete in un giorno, con oltre 7 ore di display possibili all’interno della stessa giornata, senza nessun tipo di patema o ansia da utilizzo.

Parlando di autonomia e di performance generali entra ovviamente in campo il tema MIUI, con i risparmi energetici da sempre argomento scottante dei device realizzati dall’azienda. Solita menzione quindi ai permessi da dare alle applicazioni per poterle continuare a far funzionare correttamente in background, considerando qui come non mai la voglia di preservare a tutti i costi l’autonomia.

Software

Abbiamo iniziato a toccare il tema personalizzazione software per i discorsi legati all’autonomia, ed ora continuiamo a parlare di MIUI 12 per l’area dedicata in questa recensione di Redmi Note 10 5G. Che la si ami o che la si odi, ormai la MIUI è diventata, forte anche della grande popolarità degli smartphone Xiaomi, una delle personalizzazioni più conosciute ed apprezzate in ambito Android. Purtroppo anche questa volta devo però segnalarvi qualche problemino qua e là.

Sia chiaro, non ho riscontrato problemi gravi ed impattanti tali da rendere inutilizzabile lo smartphone (per esempio su questo terminale non sono assolutamente presenti problemi al sensore di prossimità come invece in tanti altri modelli dell’azienda), ma la presenza di tanti bug e glitch grafici sparsi per la UI rendono poco piacevole l’esperienza utente.

Trovo infatti il tema performance inficiato ancora prima che dal processore (con Mediatek che al contrario sta facendo nell’ultimo periodo passi avanti da gigante), dalla personalizzazione software MIUI, sempre più pesante e a tratti poco ottimizzata.

Esempio principe la problematica per le gesture segnalata sopra, così come la totale incoerenza del pannello delle notifiche che a volte presenta trasparenze tali da non far vedere alcun elemento della UI. Se fino a qualche anno fa il tema “update correttivi” rendeva più facile passar sopra a questi difetti di gioventù, ora la nuova politica Xiaomi fatta di tanti device e meno supporto spaventa secondo me giustamente gli utenti.

Peccato perché gli stessi utenti che magari entrano nel mondo Xiaomi per la prima volta con questi modelli di fascia medio-bassa, rischiano di non essere invogliati a spendere di più in futuro per modelli più pregiati proprio per problematiche di ottimizzazione alla base della personalizzazione software che si ripresentano ciclicamente su tantissimi prodotti del brand, indipendentemente dalla piattaforma hardware e dal prezzo.

Fotocamere

Il comparto fotografico potrebbe essere considerato quasi perfetto per la fascia di prezzo, se non per un grande “ma” che rischia di condizionarne il giudizio complessivo. I miei dubbi sono infatti dovuti all’assenza di una lente grandangolare, diventata negli ultimi anni non solo uno standard tecnologico, ma una richiesta di sempre più utenti che ne apprezzano le possibilità utili e divertenti.

Peccato perché la resa generale della lente principale da 48MP, tanto di giorno quanto di notte, è assolutamente in linea con la fascia di prezzo, garantendo degli scatti comunque ricchi di colore e ben contrastati che mi sono piaciuti molto.

Le altre due lenti, sensore di profondità ed obiettivo macro, sono i classici sensori utili per lo più al marketing, anche se alcuni scatti con effetto bokeh realizzati da questo terminale potrebbero essere tranquillamente scambiati come realizzati da smartphone più costosi. Bene anche la fotocamera anteriore che, come detto in corso di questa recensione, è incastonata del foro centrale del pannello anteriore, ed è in grado di garantire buona resa tanto per i selfie quanto per le videochiamate.

Conclusioni

Questo quello che rimane dalla prova di questo Redmi Note 10 5G, che come avrete potuto capire al netto di qualche criticità software mi è piaciuto molto. Non tanto però per il povero terminale in sé, più che altro per la presenza nello stesso segmento di prezzo di troppi prodotti tutti alla fine simili e tra cui l’utente generalista non è assolutamente in grado di districarsi.

Questa forse quindi la più grande problematica, con prezzi per di più troppo vicini tra i prodotti soprattutto una volta presa in considerazione la svalutazione, sempre più precoce e sempre più aggressiva anche in casa Xiaomi/Redmi.

Se riuscirete però a non perdere la calma e la ragione in fase di acquisto optando per lui, questo Redmi note 10 5G sarà uno smartphone che si farà apprezzare per il suo design, per la sua mega autonomia e per la sua completezza hardware in correlazione al prezzo.

In attesa di release correttive della MIUI lui potrà comunque essere fin da ora un valido compagno di avventure, sicuramente da ottimizzare, ma che parte da un punto di partenza migliore di alcuni suoi fratelli!

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