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CartaBianca, Massimo Galli: “Con Astrazeneca è anche una questione di qualità della vita e serenità”. Paolo Mieli: “Io sono galliano”

"Quanto è ancora indispensabile Astrazeneca per mettere in sicurezza la popolazione? Se possiamo ottenere questo risultato con altri vaccini eviterei di somministrarlo alle giovani donne...", le parole del direttore di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano ospite di Bianca Berlinguer

di F. Q.

A CartaBianca si parla anche della opportunità di somministrare il vaccino Astrazeneca ai giovani. Nella puntata in onda l’8 giugno su RaiTre e dopo un divertente siparietto, Paolo Mieli si definisce “galliano”, in accordo con le posizioni del direttore di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. In collegamento con Bianca Berlinguer che ospita in studio Lucia Azzolina e Mieli, Galli si chiede: “Quanto è ancora indispensabile Astrazeneca per mettere in sicurezza la popolazione? In altre parole, una cosa che non so e che mi è impossibile definire con chiarezza è se i quantitativi previsti di questo vaccino sono ancora completamente indispensabili per poter chiudere l’operazione fondamentale del mettere in sicurezza gran parte della popolazione e ridurre in maniera significativa la circolazione del virus. Se questa cosa è ottenibile anche con gli altri vaccini allora possiamo dire che, perlomeno alle giovani donne, farei a meno di darlo perché in ogni caso si è attirato troppi patemi, è anche una questione di qualità di vita e di serenità delle persone. Perché possiamo dire tutto quello che vogliamo ma, ripeto, la frittata, da questo punto di vista, è stata fatta. Poi sono d’accordo con Mieli, è evidente che ci sono comportamenti correnti assai più rischiosi della trombosi da Astrazeneca”.

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