Enrico Michetti è ufficialmente il candidato sindaco del centrodestra a Roma. Dopo mesi di totonomi e attriti interni, i tre partiti sono riusciti a trovare la quadra nel vertice odierno che ha visto prevalere l’uomo indicato da Giorgia Meloni. L’accordo prevede la candidatura di Michetti in ticket con il magistrato Simonetta Matone che sarà vice-sindaco. Paolo Damilano è confermato invece come candidato sindaco a Torino. Un altro tassello riguarda invece la candidatura per la Regione Calabria che, assicurano dal centrodestra, sarà ufficializzata entro la settimana. Su Milano invece ancora tutto tace.
Professore di diritto e speaker radiofonico, Michetti è anche avvocato e imprenditore: come raccontato da Il Fatto Quotidiano la Corte dei Conti del Lazio indaga su alcuni appalti milionari affidati da enti pubblici senza gara. Il suo studio legale è in via Giovanni Nicotera a Roma, sede legale anche della “Fondazione Gazzetta Amministrativa”, centro nevralgico di una florida industria di servizi per la pubblica amministrazione.
Il volume d’affari raggiunto negli anni fu tale che l’Anac mise sotto la lente appalti e convenzioni rilevando che sovente erano affidati senza gara e senza una procedura comparativa. E dunque che erano illegittimi. Raffaele Cantone passò al vaglio le relazioni tra la «fondazione Gari» con Regione Lazio, Regione Basilicata, Asl Roma5 di Tivoli. Nel 2018 inviò le istruttorie alle sezioni della Corte dei conti competenti per territorio. Per alcuni appalti è tuttora in corso la verifica di eventuali danni all’Erario. Insomma, per la Meloni sarebbe un “mr Wolf che risolve i problemi dei sindaci”, in realtà Michetti ne avrebbe creati a iosa agli enti che gli si sono generosamente affidati per servizi informatici, formazione e consulenze legali in ambito amministrativo. In violazione del codice degli appalti pubblici.
Tutto questo non compare, ovviamente, nel cv di 18 pagine che Michetti ha messo in rete. Di sicuro le entrature per ottenere commesse dalle amministrazioni non gli sono mancate. Come avvocato dal 1996 ha difeso centinaia di amministratori locali laziali. In una vertenza contro l’aumento dei pedaggi della “Strada dei Parchi Spa” rappresentò in una volta 83 comuni, ma tra i clienti “storici” ci sono Piero Marrazzo, la Regione , l’Atac e l’Asl dalle pretese della giustizia contabile. Che adesso picchia alla sua porta e lascia un biglietto da visita che è anche motivo di un certo imbarazzo per chi anche professore all’Università di Cassino, proprio di Diritto degli enti locali.
C’è poi il Michetti speaker e tribuno: in una delle sue performance in una trasmissioni a Radio Radio ha voluto rivalutare il saluto romano perché “più igienico“, sostenendo che il braccio teso fosse una soluzione per salutare le persone in tempo di Covid: “Se per qualcuno per cui la storia inizia nel 1917 con la Rivoluzione russa quel gesto è rievocativo del fascismo e del nazismo è un problema suo”, diceva l’attuale candidato sindaco del centrodestra.
Indagini in corso e gaffe però non sembrano un problema per i centrodestra che ha superato la pregiudiziale di Berlusconi contro i “mestieranti”. Michetti ora si descrive “contento ed emozionato, grato per la fiducia dimostrata in questi giorni, per l’affetto ricevuto”. “Ora è il momento di restituire alla città eterna quello che merita, il ruolo di caput mundi”, dice all’Adnkronos. Per il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani il duo Michetti-Matone è “la migliore soluzione per vincere”, mentre Matteo Salvini sottolinea la “piena sintonia” nella scelta. Giorgia Meloni parla di “due straordinari professionisti” ma “anche capaci di parlare coi cittadini”: la leader di Fratelli d’Italia, che punta a confermarsi prima forza della coalizione nella Capitale, già da tempo sponsorizzava Michetti come “candidato civico”.
Elezioni 2021
Comunali Roma, il centrodestra trova l’intesa: Enrico Michetti è il candidato sindaco, ticket con Simonetta Matone
L’accordo tra le forze del centrodestra premia il professore di diritto e speaker radiofonico, già sponsorizzato come "candidato civico" da Giorgia Meloni. Anche avvocato e imprenditore, la sua “Fondazione Gazzetta Amministrativa” è al centro di un'indagine della Corte dei Conti per alcuni appalti milionari affidati senza gara. Ufficializzato il nome di Damilano a Torino, a breve sarà annunciato quello per la Calabria. Su Milano, invece, tutto tace
Enrico Michetti è ufficialmente il candidato sindaco del centrodestra a Roma. Dopo mesi di totonomi e attriti interni, i tre partiti sono riusciti a trovare la quadra nel vertice odierno che ha visto prevalere l’uomo indicato da Giorgia Meloni. L’accordo prevede la candidatura di Michetti in ticket con il magistrato Simonetta Matone che sarà vice-sindaco. Paolo Damilano è confermato invece come candidato sindaco a Torino. Un altro tassello riguarda invece la candidatura per la Regione Calabria che, assicurano dal centrodestra, sarà ufficializzata entro la settimana. Su Milano invece ancora tutto tace.
Professore di diritto e speaker radiofonico, Michetti è anche avvocato e imprenditore: come raccontato da Il Fatto Quotidiano la Corte dei Conti del Lazio indaga su alcuni appalti milionari affidati da enti pubblici senza gara. Il suo studio legale è in via Giovanni Nicotera a Roma, sede legale anche della “Fondazione Gazzetta Amministrativa”, centro nevralgico di una florida industria di servizi per la pubblica amministrazione.
Il volume d’affari raggiunto negli anni fu tale che l’Anac mise sotto la lente appalti e convenzioni rilevando che sovente erano affidati senza gara e senza una procedura comparativa. E dunque che erano illegittimi. Raffaele Cantone passò al vaglio le relazioni tra la «fondazione Gari» con Regione Lazio, Regione Basilicata, Asl Roma5 di Tivoli. Nel 2018 inviò le istruttorie alle sezioni della Corte dei conti competenti per territorio. Per alcuni appalti è tuttora in corso la verifica di eventuali danni all’Erario. Insomma, per la Meloni sarebbe un “mr Wolf che risolve i problemi dei sindaci”, in realtà Michetti ne avrebbe creati a iosa agli enti che gli si sono generosamente affidati per servizi informatici, formazione e consulenze legali in ambito amministrativo. In violazione del codice degli appalti pubblici.
Tutto questo non compare, ovviamente, nel cv di 18 pagine che Michetti ha messo in rete. Di sicuro le entrature per ottenere commesse dalle amministrazioni non gli sono mancate. Come avvocato dal 1996 ha difeso centinaia di amministratori locali laziali. In una vertenza contro l’aumento dei pedaggi della “Strada dei Parchi Spa” rappresentò in una volta 83 comuni, ma tra i clienti “storici” ci sono Piero Marrazzo, la Regione , l’Atac e l’Asl dalle pretese della giustizia contabile. Che adesso picchia alla sua porta e lascia un biglietto da visita che è anche motivo di un certo imbarazzo per chi anche professore all’Università di Cassino, proprio di Diritto degli enti locali.
C’è poi il Michetti speaker e tribuno: in una delle sue performance in una trasmissioni a Radio Radio ha voluto rivalutare il saluto romano perché “più igienico“, sostenendo che il braccio teso fosse una soluzione per salutare le persone in tempo di Covid: “Se per qualcuno per cui la storia inizia nel 1917 con la Rivoluzione russa quel gesto è rievocativo del fascismo e del nazismo è un problema suo”, diceva l’attuale candidato sindaco del centrodestra.
Indagini in corso e gaffe però non sembrano un problema per i centrodestra che ha superato la pregiudiziale di Berlusconi contro i “mestieranti”. Michetti ora si descrive “contento ed emozionato, grato per la fiducia dimostrata in questi giorni, per l’affetto ricevuto”. “Ora è il momento di restituire alla città eterna quello che merita, il ruolo di caput mundi”, dice all’Adnkronos. Per il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani il duo Michetti-Matone è “la migliore soluzione per vincere”, mentre Matteo Salvini sottolinea la “piena sintonia” nella scelta. Giorgia Meloni parla di “due straordinari professionisti” ma “anche capaci di parlare coi cittadini”: la leader di Fratelli d’Italia, che punta a confermarsi prima forza della coalizione nella Capitale, già da tempo sponsorizzava Michetti come “candidato civico”.
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Palermo, 9 mar. (Adnkronos) - "Il nostro governo ha scelto di realizzare i termovalorizzatori con risorse pubbliche, stanziando 800 milioni di euro attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc). Questo per evitare che il costo di ammortamento potesse ricadere sui cittadini attraverso tariffe esorbitanti. Noi vogliamo evitare questo errore e garantire un sistema sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Non solo". Così, in un intervento sul Giornale di Sicilia il Presidente della Regione siciliana Renato Schifani. "I termovalorizzatori rappresentano una grande opportunità anche per il nostro sistema energetico- dice -In un periodo storico in cui i costi dell’energia sono sempre più elevati e la transizione ecologica è una priorità globale, trasformare i rifiuti in energia significa rendere la Sicilia più autonoma, ridurre la dipendenza da fonti fossili e creare un sistema. Il nostro cronoprogramma: entro questo marzo/aprile bando per progettazione; entro settembre 2026 inizio lavori (durata diciotto mesi). La Sicilia non può più permettersi di rimanere prigioniera dell’emergenza, della precarietà, dell’inerzia. È il momento di agire con coraggio e senso del dovere".
"Chi si oppone abbia almeno l’onestà di dire chiaramente perché e di assumersi la responsabilità di condannare questa terra al degrado e all’inefficienza- dice Schifani - Non possiamo accettare che il futuro della Sicilia venga bloccato da interessi di parte, da vecchie logiche a volte ambigue. Non possiamo più tollerare un sistema che penalizza i cittadini, le imprese e l’ambiente. La nostra Regione merita di voltare pagina. Merita un futuro fatto di pulizia, decoro e sostenibilità. Noi andremo avanti, con determinazione e con la convinzione che questa sia l’unica strada possibile. Anche se in salita. In tutti i sensi. Perché la Sicilia merita di più".
Palermo,9 mar. (Adnkronos) - "Perché, dopo vent’anni di dibattiti e promesse mancate, ancora oggi qualcuno si oppone alla realizzazione di impianti di termovalorizzazione? L’esperienza europea dimostra che questi impianti sono una soluzione efficiente e sicura per chiudere il ciclo dei rifiuti, trasformando ciò che non può essere riciclato in energia pulita. Eppure, in Sicilia si è continuato a rinviare, mentre le discariche si riempiono e i cittadini pagano bollette sempre più alte per smaltire i rifiuti altrove. È davvero un problema di tutela ambientale? No, perché i moderni termovalorizzatori sono progettati per garantire emissioni praticamente nulle, rispettando i più severi standard europei". Così il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, in un intervento sul Giornale di Sicilia. "Parlare di inquinamento è oggi fuori luogo: in molte città del Nord Italia, in Europa e nel mondo, questi impianti convivono con i centri abitati senza alcun impatto sulla qualità dell’aria", dice.
"Forse si vuole difendere il business delle discariche? È un dubbio legittimo. Il sistema attuale, infatti, ha spesso alimentato interessi economici poco trasparenti, in alcuni casi perfino legati alla criminalità organizzata. E di questo ho parlato in occasione della mia audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie", conclude Schifani.
Palermo, 9 mar. (Adnkronos) - "La Sicilia, purtroppo, vive da decenni un’emergenza che sembra diventata strutturale. Il mio governo ha individuato fin dalla campagna elettorale questo come un obiettivo primario, consapevole che la gestione dei rifiuti non è solo un problema ambientale, ma anche sociale ed economico. Abbiamo ereditato una situazione di stallo, con un sistema fondato su discariche ormai al collasso, senza un’efficace pianificazione e con una raccolta differenziata ancora insufficiente. E soprattutto, mancava uno strumento fondamentale: il Piano rifiuti, indispensabile per poter programmare e realizzare qualsiasi intervento strutturale. Lo abbiamo speditamente adottato nel novembre scorso, dopo un grande lavoro di squadra che ha coinvolto vari organi istituzionali preposti al ramo". Così, in un intervento sul Giornale di Sicilia, il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani,.
"Sapevamo che sarebbe stato un percorso difficile, sia dal punto di vista normativo che politico- prosegue - E a volte avvertiamo una condizione di solitudine, nel dover difendere un’idea di sviluppo che dovrebbe essere patrimonio comune, ma che invece incontra resistenze incomprensibili e a volte ambigue. Non cori da stadio, ma silenzi a volte trasversali e imbarazzanti".
"Non è un caso che il tema dei termovalorizzatori in Sicilia sia presente nel dibattito pubblico da oltre vent’anni, senza mai trovare una concreta soluzione- aggiunge Schifani - In tutto questo tempo, mentre in altre regioni italiane e in Europa si realizzavano impianti di ultima generazione per trasformare i rifiuti in energia, in Sicilia si continuava a rinviare, accumulando ritardi su ritardi e lasciando che il problema si aggravasse. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: città invase dai rifiuti, discariche sature, costi di smaltimento sempre più elevati e una dipendenza dall’estero per l’invio della spazzatura che pesa sulle tasche dei cittadini siciliani per oltre cento milioni all'anno". "Ciò che trovo più preoccupante è la rassegnazione diffusa tra i siciliani. Dopo decenni di annunci e promesse mancate, molti ormai non credono più che il cambiamento sia possibile. Ma io dico che questa volta è diverso. Questa volta il governo regionale ha fatto una scelta chiara e irreversibile: realizzare gli impianti e dare finalmente alla Sicilia una gestione moderna ed efficiente dei rifiuti. E per questo obiettivo dedico due pomeriggi al mese per monitorare di persona il percorso, spesso complesso ma che ci sforziamo di velocizzare. Per non parlare dei numerosi ricorsi presentati contro il mio piano per bloccare il tutto. A questi ci opporremo con fermezza e competenza".
Palermo, 9 mar. (Adnkronos) - I vigili del fuoco del Comando provinciale di Palermo resteranno per tutta la notte tra via Quintino Sella e via Gaetano Daita per tenere sotto controllo l'edificio in cui ieri mattina si è propagato un vasto incendio che ha distrutto l'appartamento all'ultimo piano dell'ex sottosegretario alla Salute, Adelfio Elio Cardinale, e della moglie, l'ex magistrato Annamaria Palma. I due sono riusciti a mettersi in salvo, tutti i residenti sono stati evacuati, un uomo di 80 anni è rimasto intossicato. "Le fiamme sono state circoscritte e non si propagano più. Sono in corso adesso le operazioni di bonifica che consistono nello smassamento della parte combusta e nello spegnimento dei focolai residui. Per tutta la notte sul posto sarà effettuato un servizio di vigilanza antincendio", ha spiegato in serata all'Adnkronos Agatino Carrolo, direttore regionale dei vigili del fuoco della Sicilia, da ieri mattina sul luogo del rogo.
"Abbiamo dovuto tagliare il tetto con le motoseghe. I miei uomini hanno lavorato a 25 metri su un piano inclinato di 30 gradi e abbiamo lavorato con la dovuta cautela. Tagliato il tetto si impedisce alle fiamme di propagarsi. Quindi rimangono da effettuare le operazioni di bonifica, di rimozione del materiale combusto e laddove ci sono dei focolai residui spegnerli. Oltre a questo si prevede di effettuare un'operazione di vigilanza antincendio ceh consiste in un presidio fisico a vigilare lo stato dei luoghi fino a quando non ci sarà più bisogno", ha detto.
E ha aggiunto: "Ci siamo trovati ad operare ad un altezza di 25 metri dal piano di calpestio. Dobbiamo spegnere un incendio importante di un tetto di circa 400 mq di falde e le fiamme sono particolarmente insidiose perché questa combustione è caratterizzata dal cosiddetto fuoco covante ossia una combustione in condizione di sotto ossigenazione che corre nello spazio di ventilazione del tetto. Quindi in superficie non si vede nulla ma ad un certo punto le fiamme affiorano dove è possibile".
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "Non c’è molto da dire, se non che mi vergogno e che mi dispiace molto. Il Pd è germogliato dalle tradizioni più alte e più nobili della storia politica del Paese. Ha nel suo dna l’europeismo. Ed è di tutta evidenza che non può essere questo il nostro posizionamento". Lo scrive sui social Pina Picierno rispondendo alle proteste sui social per il post del Pd sulla questione del piano di Difesa Ue in cui si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Matteo Salvini.
"Mi vergogno, infatti. E sono allibita", aggiunge la vice presidente del Parlamento europeo.
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "Ma vi siete bevuti il cervello Elly Schlein? Vi mettete a scimiottare Salvini. I riformisti sono vivi? Hanno qualcosa da dire? Paolo Gentiloni, Lorenzo Guerini certificate la vostra esistenza in vita al netto di Pina Picierno e Filippo Sensi". Lo scrive sui social Carlo Calenda, rilanciando un post del Partito democratico sulla questione del piano di Difesa Ue in cui tra l'altro si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Salvini.
Roma, 8 mar (Adnkronos) - "In Italia si aggira un tizio - si chiama Andrea Stroppa - che rappresenta gli interessi miliardari e le intrusioni pericolose di Elon Musk. Dopo avere espresso avvertimenti vagamente minatori e interferito sull’attività di governo, questo Stroppa ha insultato due giornalisti, Fabrizio Roncone e la moglie Federica Serra, con il metodo tipico dell’intimidazione". Lo dice il senatore del Pd Walter Verini.
"Esprimiamo solidarietà ai due giornalisti. E ci chiediamo anche cosa aspetti Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio di questo Paese, a far sentire la sua voce contro queste ingerenze, questi attacchi, questi tentativi di intimidazione a giornalisti e giornali”, aggiunge il capogruppo Pd in Antimafia.