“In Italia molti processi importanti si sono prescritti, creando una ‘denegata giustizia’. I cittadini, il sistema giustizia e lo Stato hanno diritto all’accertamento giudiziario della verità dei fatti. Vale nel civile e nel penale“. Sono le parole dell’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che, ospite a “Dimartedì” (La7), spiega: “Lo strumento della prescrizione finisce per creare un sistema di giustizia ‘censitaria’. Se ne avvantaggiano i ricchi, cioè coloro che si possono permettere grandi difensori ben pagati che conoscono tutte le astuzie. I poveracci della prescrizione non beneficiano. Noi vogliamo una giustizia più efficiente, equa, anche a misura degli indagati. E processi più brevi e più celeri”.
Conte ha un botta e risposta con il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, che gesticola e sorride alle sue dichiarazioni: “Caro direttore, non sorrida, perché questo è un fatto serio“.
“No, lei dice delle cose assolutamente sottoscrivibili – replica Sallusti – ma lei è stato primo ministro, anche con un’ampia maggioranza, e non l’ha fatto. È il libro dei sogni il suo”.
“Si sbaglia – ribatte Conte – La invito a rileggersi con calma tutti gli investimenti che abbiamo fatto sulla giustizia. Abbiamo creato le premesse per l’immissione immediata di 600-800 magistrati”.
Il conduttore Giovanni Floris interviene criticando la posizione di Conte sulla prescrizione, ma l’ex presidente del Consiglio ribadisce: “Si figuri se io, da giurista, non rispetti il principio di durata ragionevole dei processi. Ma esistono tanti meccanismi per assicurare questo. E la prescrizione, per me, non va bene”.