L'ex presidente, bannato sia dal sito di microblogging che da Facebook, si congratula con la decisione di Abuja di avere oscurato la piattaforma di Jack Dorsey, che aveva rimosso un tweet in cui il presidente si scagliava contro i secessionisti del sud-est del Paese
Bannato da Facebook per due anni e per sempre da Twitter, l’ex presidente americano Donald Trump si è vendicato contro il sito di microblogging esultando per la decisione della Nigeria – che ha bloccato il social network – e ha invitato altri Paesi a fare lo stesso. Tutto è nato la settimana scorsa, con la scelta di Abuja di “oscurare” il sito di Jack Dorsey a causa dell’uso “insistente della piattaforma per attività capaci di minare l’esistenza delle aziende in Nigeria“. Il divieto è arrivato a pochi giorni dalla rimozione di un tweet del presidente Muhammadu Buhari che minacciava di punire i secessionisti nel sud-est del Paese. Un messaggio che ha violato le regole della piattaforma, che è così andata incontro al blocco. La presa di posizione del governo ha però suscitato reazioni negative da parte di molti nigeriani e Paesi occidentali che definiscono la sospensione una minaccia alle libertà civili.
Le dichiarazioni di Trump – “Congratulazioni alla Nigeria, che ha appena vietato Twitter perché ha messo al bando il suo presidente”, ha detto Trump in una nota ripresa dalla Bbc. Per l’ex presidente, “più Paesi dovrebbero vietare Twitter e Facebook perché non consentono un discorso libero e aperto. Tutte le voci dovrebbero essere ascoltate. Chi sono loro per dettare il bene e il male se loro stessi sono cattivi? Forse avrei dovuto farlo mentre ero presidente – ha proseguito riferendosi a un eventuale blocco dei social network negli Usa -. Ma Zuckerberg continuava a chiamarmi e a venire alla Casa Bianca per cena dicendomi quanto fossi bravo. 2024?”, ha aggiunto, facendo riferimento alla sua intenzione di ricandidarsi alle prossime presidenziali. Trump è stato messo al bando dai due social lo scorso gennaio, dopo essere stato accusato di aver postato messaggi che incitavano la folla a prendere d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti, episodio che ha portato alla morte di cinque persone.
Il caso nigeriano – Twitter, mercoledì scorso, aveva rimosso un tweet del presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, che prometteva di punire i responsabili delle violenze attuali nel Sud-Est del Paese. Per Twitter le dichiarazioni del Capo dello Stato violavano le regole di uso del social media e ha quindi sospeso per 12 ore l’account di Buhari. “Molti di coloro che oggi si comportano male sono troppo giovani per essere consapevoli della distruzione e delle perdite di vite avvenute durante la guerra civile nigeriana“, aveva scritto Buhari riferendosi al conflitto del 1967-70. “Li tratteranno nella lingua che capiscono”.