Come detto, alla base dello stop c’è l’attesa per i giudizi dei tribunali locali. Quello di Madrid, lo scorso 20 aprile, ha disposto una sentenza cautelativa che evita sanzioni nei confronti dei club aderenti alla Super Lega da parte proprio della Uefa. Il primo giudizio è quello che dovrà emanare la Corte di giustizia europea, chiamata ad esprimersi proprio sulla richiesta da parte dei giudici spagnoli di capire se la federazione ha una posizione dominante e di monopolio nel calcio.
Il tutto avviene dopo che la giustizia svizzera ha notificato a Uefa e Fifa il divieto di sanzioni prima di un giudizio dei tribunali ordinari. Le altre nove società che avevano inizialmente aderito alla competizione privata avevano infatti trovato un accordo con l’Uefa dietro il pagamento di una ammenda. Si attendeva una decisione prima degli Europei ed invece tutto viene bloccato.
“L’Uefa prende atto che la decisione di sospendere temporaneamente il procedimento è stata presa dall’organo di ricorso – continua la nota della federazione – a seguito della notifica formale fatta all’Uefa dalle autorità competenti svizzere. Facendo affidamento sull’ordinanza del tribunale, i tre club citati hanno cercato di proteggersi da potenziali conseguenze disciplinari legate al progetto Superlega”.
Immediato però il contrattacco: “Comprendiamo il motivo per cui i procedimenti disciplinari devono essere sospesi per il momento – dice l’Uefa – ma rimaniamo fiduciosi e continueremo a difendere la propria posizione in tutte le giurisdizioni pertinenti. La legittimità dei procedimenti disciplinari sportivi, con il diritto di ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, è stata a lungo riconosciuta come essenziale per l’amministrazione uniforme della giustizia nello sport. L’Uefa adotterà tutte le misure necessarie in stretta conformità con il diritto nazionale e dell’UE affinché la Commissione di Appello sia in grado di riprendere il procedimento disciplinare il prima possibile”.