Anche la Nasa interviene e commenta così: ecco cosa è successo
“Campi di angurie trovati su Marte, dice la polizia“. Poteva forse un articolo del New York Times titolato così passare inosservato? Certo che no. E infatti, anche se è stato online solo un’ora (pressapoco) gli “screenshot”, come si suo dire in gergo, l’hanno immortalato e reso in breve tempo virale. Ma veniamo al dunque. Questo pomeriggio tra i tanti “pezzi” pubblicati dal prestigioso quotidiano americano è apparso in Rete anche questo sulle angurie marziane. “Secondo le autorità l’aumento di frutta aliena è la causa dell’eccesso di cocomeri spaziali – si leggeva nell’articolo -. L’Fbi ha preferito non commentare le indiscrezioni sul fioccare di angurie, ma ha confermato che sono stati intercettati alcuni kiwi. Questa storia è terribilmente noiosa”. Firmato: Joe Schmoe, che tradotto letteralmente significa “Joe Qualcuno”.
Ovviamente, per quanto negli ultimi tempi si sia intensificato il dibattito sugli Ufo e ci siano state aperture istituzionali sull’esistenza di oggetti volanti non identificati, l’idea che su Marte possano esistere delle coltivazioni di angurie è quantomeno assurda. E infatti si trattava proprio di una notizia falsa, frutto della fantasia di un redattore che lo aveva pensato per una prova tecnica. “Questo articolo è stato pubblicato per errore“, ha spiegato la redazione del Nyt, dopo averlo cancellato. Cosa è successo quindi? È stato lo stesso giornale a ricostruirlo: quell’articolo sulle angurie su Marte era in realtà un testo di prova destinato a dei test interni al sistema che, invece, per sbaglio è finito online, pubblicato nel feed degli articoli. Pensate, la vicenda ha riscosso un tale clamore che anche la Nasa si è sentita in dovere di intervenire assicurando, con un pizzico di ironia, che per il momento non sono giunte prove di vita su Marte.