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Lilibet Diana, “la regina Elisabetta non sapeva nulla e non ha gradito quel nome”. Scoppia la polemica, Harry e Meghan diffidano la Bbc

Cosa farà la Corona davanti a un'azione così plateale? Avallerà la loro versione o si chiuderà nel celeberrimo silenzio mettendoli di fatto in cattiva luce? Dal Palazzo per adesso non e' ancora arrivata alcuna conferma o smentita

Un omaggio non concordato, forse neppure troppo gradito. Non si spengono le polemiche nel Regno Unito a proposito del nome Lilibet Diana, dato da Harry e Meghan alla loro secondogenita nata lo scorso 4 giugno. E i duchi del Sussex diffidano la Bbc. Ma andiamo con ordine. L’emittente pubblica britannica ha lanciato nelle scorse ore la notizia esclusiva, raccolta da una fonte anonima interna a Buckingham Palace, che la regina Elisabetta non solo non sarebbe stata consultata per tempo sul nome, ma non avrebbe neanche tanto gradito la cosa. Lilibet Diana è stata infatti chiama così per onorare da una lato la 95enne bisnonna-regina della neonata – con il suo vezzeggiativo di bambina – e dall’altro l’indimenticata nonna Lady D: la principessa del popolo, madre di Harry, morta tragicamente nel 1997 a Parigi. A parlare con la Bbc sarebbe stato un alto funzionario di quell’apparato di corte – la cosiddetta Firm – che è stato ripetutamente preso di mira in questi mesi dai Sussex per la sua pretesa influenza soffocante.

La fonte si è premurata d’informare che Harry e Meghan Markle non avrebbero affatto chiesto alla sovrana il permesso di adottare il diminutivo Lilibet. E anzi Harry non lo avrebbe “mai menzionato” nella telefonata fatta alla nonna dopo il parto. Un modo per far aleggiare il sospetto di una presunta mancanza di sensibilità, se non di un’operazione d’immagine all’americana, rispetto a un nomignolo dietro il quale Sua Maestà custodisce le memorie più care dalla sua prima infanzia, quando lei stessa si appellava così non riuscendo a pronunciare correttamente il nome Elizabeth: nomignolo utilizzato poi affettuosamente da suo padre, re Giorgio VI, dal principe Filippo, consorte d’una vita scomparso nel marzo scorso quasi centenario dopo 73 anni di matrimonio, e da pochi altri.

Sospetto che peraltro una portavoce dei Sussex si è affrettata a smentire seccamente e a viso aperto: “Il duca – ha replicato – ha parlato con la famiglia prima dell’annuncio, a cominciare da sua nonna. E nella conversazione con lei ha condiviso la speranza di poter chiamare la figlia Lilibet in suo onore: se ella non fosse stata d’accordo, quel nome non sarebbe mai stato usato“. Fra le ipotesi possibili, a voler escludere che una delle due parti menta clamorosamente, quella che il figlio dell’erede al trono Carlo e fratello minore di William abbia toccato l’argomento in un colloquio informale con l’anziana matriarca. Ma senza passare per i canali familiari e di corte imposti di regola per un consenso ufficiale su qualsiasi affare dinastico. Di certo il risultato è quello di un ulteriore, ennesimo segnale di freddezza in casa Windsor fra le due sponde dell’oceano.

Nel frattempo, infatti, i duchi del Sussex hanno diffidato la Bbc, tramite i loro avvocati, a diffondere ulteriormente l’indiscrezione: in una lettera indirizzata dall’ufficio legale della coppia alla Bbc e a tutte le organizzazioni di stampa si legge che “l’articolo è falso e diffamatorio e le illazioni che contiene non devono essere diffuse ulteriormente“. Non è chiaro se la conversazione sia avvenuta prima o dopo la nascita ma pare che al ritorno a casa dall’ospedale la piccola sia stata presentata alla bisnonna sovrana nel corso di una video chiamata. Una fonte vicina ai Sussex ha commentato sulla rivista People: “Erano così felici che non vedevano l’ora di condividere l’arrivo della figlia con la Regina”. La reazione legale dei Sussex ha innescato un’escalation inaspettata. Davanti alla loro ferma decisione di “affermare la verità” e non essere diffamati si nasconde uno scacco matto a Buckingham Palace. Cosa farà la Corona davanti a un’azione così plateale? Avallerà la loro versione o si chiuderà nel celeberrimo silenzio mettendoli di fatto in cattiva luce? Dal Palazzo per adesso non e’ ancora arrivata alcuna conferma o smentita.