Usciti dalle restrizioni Covid, i ragazzi del coro del Liceo Classico Maurolico di Messina hanno chiuso l’anno scolastico con un video in memoria di Peppino Impastato. “I cento passi” dei Modena City Ramblers è il brano scelto dagli studenti siciliani. Nonostante la pandemia e la didattica a distanza, e mantenendo salve le restrizioni, hanno prodotto il video che onora la lotta alla mafia di Impastato: “Il video lancia un messaggio forte e inequivocabile sull’importanza della cultura della legalità che la scuola coltiva e diffonde come uno degli obiettivi prioritari della formazione dei giovani. Anzi la scelta del brano, della regia e della location, vogliono testimoniare che, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, la scuola non deroga sui temi importanti da affrontare e su cui riflettere e lo fa dando voce ai ragazzi, alla loro voglia di capire, di stare insieme e di cantare”, ha detto la dirigente scolastica Giovanna De Francesco.
Il brano è stato arrangiato dalla maestra Agnese Carrubba e interpretato dagli studenti del liceo siciliano con un video girato all’interno della scuola, grazie al contributo della videomaker Deborah Bernava, sempre nel rispetto di tutte le norme anti-covid. “La continuità dell’attività corale al Maurolico, sostenuta da tutta la comunità scolastica, è il frutto della sinergia tra me, Carrubba e la coordinatrice Silvana Salandra”, ha sottolineato ancora la preside.
Dopo aver visto il video, lo sceneggiatore del film “I cento passi”, Claudio Fava, è intervenuto congratulandosi con i ragazzi. “Ho avuto modo di ascoltare e vedere il lavoro realizzato dalle alunne e dagli alunni del vostro istituto. Dico subito che sono stato colpito, piacevolmente, dall’ottimo livello di quanto da voi realizzato. Un lavoro non scontato e non banale che evidenzia una competenza artistica notevole”, ha esordito. Proprio Fava contò i passi che separavano casa Impastato dalla casa del boss Badalamenti. “Nella sceneggiatura de “i cento passi” c’era la volontà di far emergere la vita di Peppino Impastato, non la storia della sua morte ma la storia della sua vita – ha continuato Fava nel messaggio inviato alla dirigente e alla coordinatrice -. Delle profonde ragioni politiche, etiche, civili che hanno caratterizzato il suo impegno e che sono il motivo per cui la mafia ha deciso il suo omicidio”. “Il vostro lavoro – ha concluso il presidente della commissione Antimafia siciliana – la gioia nel realizzarlo che traspare, è qualcosa di più di un semplice tributo. Rappresenta una generazione nuova che ha colto l’insegnamento, anche gioioso, di Peppino. Per questo è un lavoro prezioso, che celebra la vita di Impastato e rappresenta la speranza di questa terra di Sicilia”.