In mezzo a un Philippe Chatrier vuoto risuona un urlo prolungato, rabbioso e liberatorio. È quello del numero uno del mondo Novak Djokovic un attimo dopo aver concluso il suo quarto di finale al Roland Garros contro Matteo Berrettini. Il serbo ha battuto l’azzurro per 6-3 6-2 6-7 7-5 e in semifinale affronterà, venerdì 11 giugno, il 13 volte campione del torneo Rafael Nadal. Una reazione tanto esasperata da nobilitare ancora di più la prestazione del 25enne italiano. Berrettini ha fatto un ulteriore passo in avanti in termini di competitività ad altissimi livelli, reagendo a due set persi nettamente e creando più di un pensiero e di una frustrazione al numero uno del mondo. Un atteggiamento che ha esaltato a più riprese il pubblico francese presente sul campo Centrale fino alle 23 (orario del coprifuoco in Francia).

L’eliminazione del numero uno italiano conclude per i colori azzurri un Roland Garros che ha confermato quanto di buono si è visto finora in questo 2021. Un anno che ha già regalato tre tornei (Sinner a Melbourne, Sonego a Cagliari e Berrettini a Belgrado) e un ruolo da assoluti protagonisti nel circuito Masters 1000 fin qui disputato (finali di Sinner e Berrettini a Miami e Madrid e semifinale di Sonego a Roma). Mancava solo l’acuto in un Major dopo l’avventura agrodolce agli Australian Open. In Australia infatti erano arrivati due ottavi di finale con Fognini e Berrettini, ma anche due eliminazioni amare: il ligure dominato da Nadal, il romano invece non era nemmeno sceso in campo contro Tsitsipas.

A Parigi invece gli azzurri hanno mostrato tutta la crescita e la futuribilità di un movimento mai così in salute da 40 anni. Non c’è solo il quarto di finale di Matteo Berrettini. L’Italia è riuscita a piazzare un risultato storico in questa edizione del Roland Garros: qualificare tre italiani negli ottavi di finale per la prima volta nell’Era Open. Oltre a Berrettini ci sono anche Jannik Sinner e Lorenzo Musetti.

Se per il 20enne altoatesino si tratta di una conferma importante, condita da qualche sfumatura amara per l’andamento del match contro Nadal (troppi break subiti e il peccato originale di non aver chiuso il primo set sul 5-3 a favore), la sorpresa assoluta è stata il 19enne toscano. Prima di questo Roland Garros Musetti aveva mostrato ottime cose (tra tutte la semifinale nel 500 di Acapulco dopo aver eliminato un top 10 come Schwartzman, Tiafoe e Dimitrov). Nessuno però si sarebbe aspettato un cammino del genere nel suo primo Slam in carriera (c’è anche la prima vittoria al quinto set contro l’ottimo Marco Cecchinato). Soprattutto nessuno era preparato a due set perfetti – e soprattutto vinti – contro lo stesso Djokovic. Quella contro il serbo è stata una prestazione che ha conquistato il pubblico parigino e non solo. Cinque set dove si è visto tutto il talento a cui adesso va affiancato un lavoro sulla resistenza fisica.

Uniche note dolenti della spedizione azzurra sono Fabio Fognini e Lorenzo Sonego. Il primo è stato eliminato malamente al terzo turno dall’argentino Delbonis (6-4 6-1 6-3) dopo aver superato brillantemente il francese Barrère (6-4 6-1 6-4) e l’ostivo ungherese Fucsovics (7-6 6-1 6-2). Una sconfitta amara in una parte di tabellone libera dai Big 3 (tutti nella parte alta) e che poteva regalare più di una soddisfazione. Su Sonego invece c’era grande attesa dopo l’exploit agli Internazionali d’Italia. Il suo torneo si è concluso già al primo turno contro il sudafricano Harris (7-5 6-4 6-4). Tutt’altro che uno specialista della terra battuta.

Le due settimane parigine hanno ridefinito le classifiche degli azzurri. Nel ranking ci sono quattro italiani tra i top 30: Berrettini è sempre n. 9, Sinner n. 23, Sonego n. 26 e Fognini n. 29. Grande balzo di Musetti che guadagna 15 posizioni e ora è al n. 61. La sensazione è che la top 50 sia solo una questione di tempo. Nella Race per le Atp Finals di Torino invece la situazione è ancora migliore: tra i primi 20 ci sono ben quattro italiani (Berrettini al n. 7, Sinner al n. 9, Sonego al n. 17 e Musetti al n. 20). Poco più distante Fognini con la posizione 23.

Adesso arriva Wimbledon (inizio il 28 giugno). Un altro banco di prova importante per gli italiani. Un’altra occasione per alimentare il sogno di vedere un italiano competere con i migliori a Torino e per scrivere un capitolo nuovo lì dove il tennis è nato e dove l’Italia non ha mai lasciato un segno marcato.

Twitter: @giacomocorsetti

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