‘Sostenibilità’ ha significati diversi per ecologi ed economisti. E purtroppo sono contrapposti
Nelle torri di Babele le stesse parole si interpretano in modi differenti o hanno significati identici pur essendo differenti, come avviene per “paesaggio”, “ambiente”, “natura”, “biosfera”. “Sostenibilità” ha diverso significato per ecologi e economisti, così come “crescita” e “decrescita”: la crescita del capitale economico a spese del capitale naturale, a conti fatti, fa decrescere anche il capitale economico, dato che la distruzione del capitale naturale ha impatti negativi sull’economia. Per qualcuno la “decrescita” è sinonimo di recessione, mentre altri la intendono come un bilanciamento tra la crescita economica e la decrescita del capitale naturale.
Le due tendenze dovrebbero dovrebbero essere bilanciate con la sostenibilità economica ed ecologica. Purtroppo, invece, economia ed ecologia sono contrapposte, anche se gli economisti non si propongono di distruggere la natura, e gli ecologi non vogliono distruggere l’economia. Molto spesso gli ecologisti (che, non smetterò mai di dire, non equivalgono agli ecologi) dicono no a tutto, mentre i cultori della crescita economica tendono a dire sì a tutto. Le due fazioni si accusano reciprocamente di voler tornare al lume a petrolio o di ritenere possibile la crescita infinita in un sistema finito.
Qualcuno dice che la popolazione umana non può crescere all’infinito, mentre altri si preoccupano se la popolazione di una parte del mondo (di solito l’Europa) non cresce. Si chiede alla medicina di allungare la vita, e ci si allarma per l’abbondanza di anziani. Qualcuno dice che è necessario accettare le conseguenze delle centrali che producono energia, o dei sistemi di smaltimento dei rifiuti, ma tutti concordano che gli impianti debbano essere realizzati lontano da dove vivono loro: “non nel cortile di casa mia”, una forma di benaltrismo. C’è sempre un altro posto dove metterli, e se si propone un problema se ne propongono sempre altri più gravi.
Il Movimento 5 Stelle ha abbracciato il fronte del no a tutto nella fase iniziale della sua esistenza. No agli inceneritori, ai gasdotti, e a tutto il resto. Arrivati al potere si sono resi conto che se si dice no a tutto non si riesce a fare niente. I politici 5S hanno iniziato a dire qualche sì, e l’elettorato si è sentito tradito. La Lega, invece, è per il sì a tutto. Con un bel no all’Europa. Poi cambia anch’essa posizione, per esempio diventando europeista per entrare nel governo Draghi.
I “moderati” non mi piacciono: sono cauti, tendono a non prendere posizione e, spesso, sono conservatori, senza dirlo chiaramente. Vado contro il mio sentire, quindi, abbracciando una posizione moderata che considera la necessità di compromessi, perché la ragione non è tutta da una parte e il torto tutto dall’altra. La politica dovrebbe essere l’arte del compromesso tra posizioni contrapposte, cercando di moderare gli estremi e di intraprendere percorsi che siano quanto più favorevoli al nostro vivere sani in un ambiente sano.
Gli estremi sono il risultato di posizioni riduzionistiche: col riduzionismo la scienza riduce la complessità del mondo reale in sotto-realtà che vengono studiate a fondo, lasciando invariate le altre sotto-realtà. La potenza analitica del riduzionismo dovrebbe portare alla sintesi, con lo sviluppo di visioni olistiche. E qui ricomincia la diatriba. I riduzionisti accusano gli olisti di essere specialisti di tutto senza capire niente, mentre gli olisti accusano i riduzionisti di guardare le foglie senza vedere la foresta. Una posizione “moderata” dovrebbe ritenere necessari sia gli olisti sia i riduzionisti, ma la cultura, a quanto pare, non è abbastanza matura per integrare gli approcci.
La stessa cultura è fatta di contrapposizioni: la cultura umanistica si contrappone alla scienza, proponendosi come la vera Cultura. Così si istituisce la settimana della cultura scientifica, ma non quella della cultura umanistica che, in effetti, si prende tutte le restanti settimane. Gli scienziati pensano che gli umanisti producano elucubrazioni spesso inutili (supercazzole), mentre gli umanisti pensano che gli scienziati siano sottosviluppati intellettualmente, equiparandoli a semplici “tecnici”, e qui si innesca la diatriba tra scienza e tecnica. Nel mondo dell’educazione gli umanisti trionfano, mentre nel mondo del lavoro dominano i tecnologi e gli scienziati.
Sull’onda dei festival musicali e del cinema, i vari campi dello scibile umano sono celebrati, da qualche anno, in interessantissimi festival: letteratura, scienza, filosofia, economia, innovazione, e molti altri, magari dedicati a sotto-argomenti. Mi piacerebbe un festival della cultura unificata, dove costruire ponti che colleghino le varie posizioni e visioni del mondo. Un festival enciclopedico e olistico, che parta dai singoli saperi e analisi, cucinandoli come ingredienti di un piatto ricchissimo. Ingerire uno ad uno gli ingredienti di un piatto non corrisponde al risultato che si ottiene mescolandoli con l’arte culinaria. Anche se, una volta nello stomaco, si mescolano comunque, come si pensa che avvenga nel cervello degli studenti esposti alle “materie”, sviluppate una alla volta.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Ofri Bibas, sorella dell'ostaggio liberato Yarden Bibas, ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché i notiziari, gli utenti dei social media e i diplomatici pubblici, per aver descritto in dettaglio, contro la volontà della famiglia, gli omicidi avvenuti durante la prigionia della moglie di Yarden, Shiri, e dei suoi figli piccoli Ariel e Kfir. Pubblicare tali informazioni nonostante le ripetute richieste della famiglia è stato "un abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha attraversato 16 mesi di inferno e che deve ancora affrontare il peggio", ha sritto Ofri Bibas su Facebook.
Netanyahu ha descritto l'omicidio dei ragazzi in modo molto dettagliato in un discorso tenuto davanti all'America Israel Public Action Committee e, mentre teneva in mano una foto delle vittime, durante una cerimonia militare tenutasi ieri, in seguito alla quale, la famiglia Bibas ha inviato una lettera di diffida a Netanyahu e ad altri uffici governativi, chiedendo loro di smettere di pubblicare dettagli non approvati sugli omicidi, riporta il sito di notizie Ynet.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Questa decisione lacera l'indipendenza di una stampa libera negli Stati Uniti". Lo ha detto il presidente della White House Correspondents' Association Eugene Daniels, criticando l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver affermato che d'ora in poi sarà lei stessa a decidere quali giornalisti potranno seguire gli eventi della Casa Bianca. "In un paese libero, i leader non devono scegliere le testate" da accreditare, ha aggiunto.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
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Ferdinando Boero
Naturalista
Ambiente & Veleni - 10 Giugno 2021
‘Sostenibilità’ ha significati diversi per ecologi ed economisti. E purtroppo sono contrapposti
Nelle torri di Babele le stesse parole si interpretano in modi differenti o hanno significati identici pur essendo differenti, come avviene per “paesaggio”, “ambiente”, “natura”, “biosfera”. “Sostenibilità” ha diverso significato per ecologi e economisti, così come “crescita” e “decrescita”: la crescita del capitale economico a spese del capitale naturale, a conti fatti, fa decrescere anche il capitale economico, dato che la distruzione del capitale naturale ha impatti negativi sull’economia. Per qualcuno la “decrescita” è sinonimo di recessione, mentre altri la intendono come un bilanciamento tra la crescita economica e la decrescita del capitale naturale.
Le due tendenze dovrebbero dovrebbero essere bilanciate con la sostenibilità economica ed ecologica. Purtroppo, invece, economia ed ecologia sono contrapposte, anche se gli economisti non si propongono di distruggere la natura, e gli ecologi non vogliono distruggere l’economia. Molto spesso gli ecologisti (che, non smetterò mai di dire, non equivalgono agli ecologi) dicono no a tutto, mentre i cultori della crescita economica tendono a dire sì a tutto. Le due fazioni si accusano reciprocamente di voler tornare al lume a petrolio o di ritenere possibile la crescita infinita in un sistema finito.
Qualcuno dice che la popolazione umana non può crescere all’infinito, mentre altri si preoccupano se la popolazione di una parte del mondo (di solito l’Europa) non cresce. Si chiede alla medicina di allungare la vita, e ci si allarma per l’abbondanza di anziani. Qualcuno dice che è necessario accettare le conseguenze delle centrali che producono energia, o dei sistemi di smaltimento dei rifiuti, ma tutti concordano che gli impianti debbano essere realizzati lontano da dove vivono loro: “non nel cortile di casa mia”, una forma di benaltrismo. C’è sempre un altro posto dove metterli, e se si propone un problema se ne propongono sempre altri più gravi.
Il Movimento 5 Stelle ha abbracciato il fronte del no a tutto nella fase iniziale della sua esistenza. No agli inceneritori, ai gasdotti, e a tutto il resto. Arrivati al potere si sono resi conto che se si dice no a tutto non si riesce a fare niente. I politici 5S hanno iniziato a dire qualche sì, e l’elettorato si è sentito tradito. La Lega, invece, è per il sì a tutto. Con un bel no all’Europa. Poi cambia anch’essa posizione, per esempio diventando europeista per entrare nel governo Draghi.
I “moderati” non mi piacciono: sono cauti, tendono a non prendere posizione e, spesso, sono conservatori, senza dirlo chiaramente. Vado contro il mio sentire, quindi, abbracciando una posizione moderata che considera la necessità di compromessi, perché la ragione non è tutta da una parte e il torto tutto dall’altra. La politica dovrebbe essere l’arte del compromesso tra posizioni contrapposte, cercando di moderare gli estremi e di intraprendere percorsi che siano quanto più favorevoli al nostro vivere sani in un ambiente sano.
Gli estremi sono il risultato di posizioni riduzionistiche: col riduzionismo la scienza riduce la complessità del mondo reale in sotto-realtà che vengono studiate a fondo, lasciando invariate le altre sotto-realtà. La potenza analitica del riduzionismo dovrebbe portare alla sintesi, con lo sviluppo di visioni olistiche. E qui ricomincia la diatriba. I riduzionisti accusano gli olisti di essere specialisti di tutto senza capire niente, mentre gli olisti accusano i riduzionisti di guardare le foglie senza vedere la foresta. Una posizione “moderata” dovrebbe ritenere necessari sia gli olisti sia i riduzionisti, ma la cultura, a quanto pare, non è abbastanza matura per integrare gli approcci.
La stessa cultura è fatta di contrapposizioni: la cultura umanistica si contrappone alla scienza, proponendosi come la vera Cultura. Così si istituisce la settimana della cultura scientifica, ma non quella della cultura umanistica che, in effetti, si prende tutte le restanti settimane. Gli scienziati pensano che gli umanisti producano elucubrazioni spesso inutili (supercazzole), mentre gli umanisti pensano che gli scienziati siano sottosviluppati intellettualmente, equiparandoli a semplici “tecnici”, e qui si innesca la diatriba tra scienza e tecnica. Nel mondo dell’educazione gli umanisti trionfano, mentre nel mondo del lavoro dominano i tecnologi e gli scienziati.
Sull’onda dei festival musicali e del cinema, i vari campi dello scibile umano sono celebrati, da qualche anno, in interessantissimi festival: letteratura, scienza, filosofia, economia, innovazione, e molti altri, magari dedicati a sotto-argomenti. Mi piacerebbe un festival della cultura unificata, dove costruire ponti che colleghino le varie posizioni e visioni del mondo. Un festival enciclopedico e olistico, che parta dai singoli saperi e analisi, cucinandoli come ingredienti di un piatto ricchissimo. Ingerire uno ad uno gli ingredienti di un piatto non corrisponde al risultato che si ottiene mescolandoli con l’arte culinaria. Anche se, una volta nello stomaco, si mescolano comunque, come si pensa che avvenga nel cervello degli studenti esposti alle “materie”, sviluppate una alla volta.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Ofri Bibas, sorella dell'ostaggio liberato Yarden Bibas, ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché i notiziari, gli utenti dei social media e i diplomatici pubblici, per aver descritto in dettaglio, contro la volontà della famiglia, gli omicidi avvenuti durante la prigionia della moglie di Yarden, Shiri, e dei suoi figli piccoli Ariel e Kfir. Pubblicare tali informazioni nonostante le ripetute richieste della famiglia è stato "un abuso fine a se stesso nei confronti di una famiglia che ha attraversato 16 mesi di inferno e che deve ancora affrontare il peggio", ha sritto Ofri Bibas su Facebook.
Netanyahu ha descritto l'omicidio dei ragazzi in modo molto dettagliato in un discorso tenuto davanti all'America Israel Public Action Committee e, mentre teneva in mano una foto delle vittime, durante una cerimonia militare tenutasi ieri, in seguito alla quale, la famiglia Bibas ha inviato una lettera di diffida a Netanyahu e ad altri uffici governativi, chiedendo loro di smettere di pubblicare dettagli non approvati sugli omicidi, riporta il sito di notizie Ynet.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Questa decisione lacera l'indipendenza di una stampa libera negli Stati Uniti". Lo ha detto il presidente della White House Correspondents' Association Eugene Daniels, criticando l'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver affermato che d'ora in poi sarà lei stessa a decidere quali giornalisti potranno seguire gli eventi della Casa Bianca. "In un paese libero, i leader non devono scegliere le testate" da accreditare, ha aggiunto.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.