L’allevamento in gabbia potrebbe avere le ore contate, almeno in Europa. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione a favore della graduale eliminazione dell’utilizzo di gabbie negli allevamenti dei Paesi UE. Attraverso la decisione degli eurodeputati che arriva a sostegno dell’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”, il Parlamento invita la Commissione a proporre una serie di strumenti legislativi per eliminare la pratica dell’allevamento in gabbia nell’UE e a valutare la possibilità di completare questa transizione entro il 2027. “Oggi è un giorno storico nella lotta per un’Europa senza gabbie” ha commentato Eleonora Evi, europarlamentare di Europa Verde, che sin dall’inizio si è battuta per il progetto. Secondo la risoluzione – approvata con 558 voti favorevoli, 37 contrari e 85 astensioni – la fine dell’uso di gabbie dovrebbe essere basata su un approccio che non sia uguale per tutti gli animali, ma che al contrario tenga in considerazione ed esamini le caratteristiche di ogni specie. Tra gli astenuti, i deputati di Lega e Fratelli d’Italia.

“Questa presa di posizione arriva dopo una battaglia del Movimento 5 Stelle in tutte le sedi istituzionali – si legge in una nota congiunta degli europarlamentari pentastellati, Mario Furore e Dino Giarruso – abbiamo contribuito alla raccolta delle firme dell’iniziativa End of the cage, che ha ricevuto ben 1,4 milioni adesioni in tutta Europa, organizzando, grazie all’impegno dell’ex ministro della Salute Giulia Grillo, l’iniziativa di lancio della campagna”. Così in una nota congiunta gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Mario Furore e Dino Giarrusso. “Questa risoluzione resta un punto fermo per non lasciare carta bianca alla Commissione europea” ora responsabile di presentare delle proposte legislative in materia. La risoluzione prevede inoltre che prima di qualsiasi cambiamento legislativo, gli agricoltori e gli allevatori ricevano un sostegno adeguato per intraprendere questa strada in salita e dunque adattarsi alla potenziale nuova normativa per evitare una perdita di competitività e una conseguente delocalizzazione della produzione verso Paesi terzi. Come sostenuto dal Parlamento, le alternative all’allevamento in gabbia sono già utilizzate in diversi Stati membri con ottimi risultati, ma per garantire pari condizioni a tutti gli allevatori dell’UE è necessario adottare una legislazione comunitaria in materia.

Prima di essere votata dalla plenaria, la risoluzione partita dall’iniziativa dei cittadini europei non ha avuto vita facile. Era stata adottata dalla Commissione Agricoltura (AGRI) del Parlamento Europeo che oltre al divieto di utilizzare le gabbie, chiedeva alla Commissione UE di velocizzare la revisione della legislazione sul benessere degli animali, ma prima lo studio sulle alternative all’allevamento in gabbia aveva dovuto superare lo scetticismo del presidente della Commissione AGRI. Come ricorda Eleonora Evi, il voto di oggi rappresenta infatti “il culmine di un percorso iniziato il 25 settembre 2018″. Ed è un “passo decisivo” per mettere fine alle sofferenze di 300 milioni di animali ogni anno. “Il messaggio alla Commissione è chiaro: vogliamo un’Europa libera dalle gabbie e un mercato libero da importazioni di prodotti realizzati con standard di benessere animale inferiori ai nostri” conclude l’eurodeputata.

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