Il giorno dopo la morte della 18enne Camilla Canepa, il Cts e il governo decidono di cambiare rotta, con il secondo che sceglie di tradurre in maniera “perentoria” le nuove raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico: Astrazeneca fortemente raccomandato per gli over 60, mentre chi ha meno di sessant’anni e ha già fatto una dose di vaccino a vettore virale farà il richiamo con Pfizer o Moderna. Il tutto dopo aver permesso gli open day con Astrazeneca fino a qualche giorno fa, con il placet di Figliuolo e nonostante le raccomandazioni di Aifa sulla somministrazione riservata agli over 60 per i vaccini a vettore virale. Ora cambia tutto, con il commissario straordinario all’emergenza che ammette possibili ritardi al piano vaccinali. Il parere è stato illustrato dal coordinatore del Cts Franco Locatelli nel corso della conferenza stampa di aggiornamento sulla campagna vaccinale, a cui hanno preso parte anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il Commissario straordinario all’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, e il portavoce del Cts Silvio Brusaferro. “In questo contesto epidemiologico mutato il Cts in dialogo stretto con Aifa e le altre istituzioni sanitarie del paese – ha spiegato Locatelli – il Cts ha ritenuto opportuno rivalutare le indicazioni all’uso del vaccino AstraZeneca perché essendo mutato lo scenario il rapporto tra benefici e potenziali rischi legati a trombosi rare cambia in funzione dell’età ma anche del mutato scenario”.
“Le raccomandazioni del Cts sul vaccino saranno tradotte dal governo in modo perentorio” ha detto a stretto giro il ministro Speranza. Tradotto: la raccomandazione del Cts è di fatto un divieto. Non era mai successo durante la campagna vaccinale: fino ad oggi, infatti, l’esecutivo mai aveva seguito in “maniera perentoria” le indicazioni del Comitato coordinato da Locatelli. Tutto questo avviene a neanche 24 ore dalla morte della 18 enne Camilla Canepa, che il 25 maggio si era vaccinata con Astrazeneca all’open day di Sestri Levante, in Liguria. E proprio il governatore ligure Giovanni Toti, a seguito delle polemiche, ha dimostrato come fosse stato lo stesso governo Draghi, con una lettera del commissario Figliuolo, a dare il via libera agli open day con Astrazeneca. La missiva di Figliuolo è datata 14 maggio 2021. Il generale, poi, aveva ribadito il concetto il 3 giugno, sostenendo che sugli effetti collaterali del composto di Oxford “c’è stato un problema di percezione”: “È importante far capire che il beneficio del vaccino è superiore a qualsiasi altra cosa” aveva detto a Elisir, su Rai3. Solo qualche giorno prima, invece, aveva descritto così gli imponenti assembramenti di giovani e giovanissimi per l’open day di Johnson&Johnson in Emilia Romagna: “Le immagini dell’open day? Qualcuno credo abbia chiesto scusa, ma ci sono tanti lati positivi: questa Regione ha un senso civico altissimo, c’è stata una grande risposta di giovani che hanno aspettato tutta la notte per il vaccino perché i vaccini ci danno la libertà. Questa confidenza nella scienza è quello che ho sempre chiesto”. Poi è successo che a distanza di quasi un mese è morta una ragazza di 18 anni e quindi quindi si cambia tutto. Con buona pace dei 470mila under 50 (calcolo della Fondazione Gimbe) che hanno ricevuto la prima dose del vaccino anglosvedese e che ora faranno il richiamo con altri vaccini.
La decisione di somministrare Astrazeneca solo agli over 60 “avrà qualche impatto sul piano” vaccinale ma “sono sicuro che fra luglio e agosto riusciremo a mitigare questo impatto” è stato il commento odierno di Figliuolo, il quale ha sottolineato che in ogni caso c’è la “sostenibilità logistica” per cambiare il piano. In tutto ciò, sono potenzialmente 7,4 i milioni di italiani sopra i 60 anni che potranno ricevere ancora il vaccino di Astrazeneca alla luce delle nuove indicazioni del Comitato tecnico scientifico. A sentire le parole di Figliuolo, inoltre, sono 3,5 milioni gli over 60 che devono ancora ricevere la prima dose e sono quelli, ha detto, “su cui dobbiamo continuare sempre e in maniera incalzante a cercare di somministrare” i vaccini. 3,9 milioni di over 60, invece, coloro che devono invece fare il richiamo.
Le dosi di Astrazeneca che dovessero avanzare, in seguito alle indicazioni del Cts, potrebbero andare ai paesi Covax. L’ipotesi è stata fatta dal Commissario Francesco Figliuolo in conferenza stampa. Entro fine giugno, ha spiegato, sono attesi 15 milioni di dosi di Astrazeneca: considerando che ci sono potenzialmente 3,5 milioni di over 60 da vaccinare con entrambe le dosi e 3,9 con la seconda, serviranno 10,9 milioni di dosi. “in teoria – ha detto – impiegheremmo quasi tutto il potenziale. E se dovessero rimanere delle dosi saranno credo utilmente impiegate per i paesi Covax, con le prescrizioni sanitarie previste in quei paesi”.
Il punto di Speranza sulla campagna vaccinale – “I buoni risultati sono l’effetto di una campagna di vaccinazione che sta procedendo molto bene nel nostro Paese e che è lo strumuento per chiudere questa stagione – ha detto il ministro della Sanità – Crediamo fermamente nella scienza che ci ha offerto questi vaccini, e ringrazio gli italiani: siamo quasi a 1 italiano su 2 che ha ricevuto la prima dose ma dobbiamo ancora accelerare”. Per quanto riguarda i numeri della situazione italiana, Speranza ha sottolineato che si riduce “la pressione” di Covid “sulle strutture sanitarie. Sia per quanto riguarda le terapie intensive sia per quanto riguarda l’area medica, il tasso di occupazione è dell’8%: “Si è abbassato notevolmente rispetto al pregresso, e che ci segnala la possibilità delle nostre strutture sanitarie di poter ricominciare a occuparsi delle loro funzione ordinarie. E credo che questo sia un dato molto rilevante e molto importante” ha detto Speranza, secondo cui si tratta di “notizie buone sul piano della curva e dell’andamento epidemiologico”. Contestualmente, il titolare della Salute ha fatto sapere che Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Puglia, Lombardia e PA Trento andranno in zona bianca: “Firmerò un’ordinanza. Siamo nella direzione giusta e nel verso giusto. Abbiamo ormai incidenza di 26 casi e ciò ci colloca come secondo miglior paese dell’Ue“.