“Astrazeneca? Stiamo assistendo in queste ore a una vicenda che è francamente sconcertante. Il governo doveva fare due cose: garantire all’Italia la produzione autonoma di vaccini e garantire un’informazione scientifica semplice, univoca e affidabile. Non ha fatto né l’una né l’altra cosa. In modo particolare, dal punto di vista della comunicazione ai cittadini, siamo di fronte a un vero e proprio disastro“. Sono le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della sua diretta informativa su Facebook, a proposito del vaccino Astrazeneca.
E rincara: “Nelle ultime ore abbiamo visto emergere una contraddizione nella gestione del piano anti-covid. Siamo l’unico Paese al mondo nel quale la gestione del piano non è affidata direttamente al ministero della Salute ma a una struttura esterna, il commissariato. Il commissario è stato prima un manager pubblico, Arcuri, adesso è un generale dell’Esercito, ma fondamentalmente si è scelto di avere una separazione della struttura dal ministero della Salute. Questo modello organizzativo è contraddittorio e improduttivo – continua De Luca – Nella gestione della battaglia contro il covid ci sono fondamentalmente due aspetti: quello organizzativo e logistico, cioè la distribuzione dei vaccini, che non richiede premi Nobel per essere portata a conclusione, e la parte medico-scientifica, che deve garantire la certezza sanitaria sull’uso dei vaccini. In tutti i Paesi del mondo queste due funzioni fanno capo al ministero della Salute, tranne che in Italia. Questo modello sta dimostrando in queste ore la propria contraddittorietà e inadeguatezza”.
Il presidente regionale puntualizza: “Innanzitutto, chiariamo chi sta facendo cosa, perché siamo un Paese strano: quando abbiamo raggiunto le 500mila dosi di vaccino somministrate al giorno dicono che è un grande successo del commissario all’emergenza Covid. Il commissario non c’entra niente. Lo sforzo organizzativo è stato fatto totalmente ed esclusivamente dalle Regioni. Chi ha fatto le 500mila dosi di vaccino? Il commissario? No. Lo hanno fatto le Regioni. A Roma fissano gli obiettivi, quelli che fanno o non fanno sono le Regioni, le Asl e il personale medico. Chiariamolo definitivamente. Ogni volta dobbiamo spiegare bene chi fa che cosa”.
De Luca annuncia che la Campania non somministrerà Astrazeneca sotto i 60 anni e aggiunge: “Oggi noi dovremmo porre un quesito: per quelli che sono sotto i 60 anni e che hanno fatto la prima dose di vaccino Astrazeneca che cosa dobbiamo fare? Io questa domanda a chi la devo rivolgere? A un generale dell’Esercito o a un medico? Siamo in una situazione in cui io, presidente di Regione, non so a chi devo fare la domanda, perché questo, che era il compito principale dello Stato italiano, non è stato rispettato. Pensate che noi attendiamo il pronunciamento del Cts che non è competente per esprimersi sui vaccini. La competenza è dell’Aifa. Quindi, in questo momento dovrei sapere dall’Aifa cosa dobbiamo fare con il vaccino Astrazeneca. Dopo averci detto nei mesi precedenti che si può somministrare senza problemi di età, ora ci stanno dicendo che torniamo a somministrare il vaccino sopra i 60 anni – conclude – Lo avevamo già deciso autonomamente, quindi somministreremo solo sopra i 60 anni. Ma rimane un problema: i cittadini sotto i 60 anni che hanno fatto la prima dose, come seconda dose che devono fare? E noi Regione cosa dobbiamo fare? A questa domanda la risposta dovrebbe darla il ministero della Salute, specificamente l’Aifa. Siamo oggi in una situazione di totale confusione. Aspettiamo che il governo, Aifa, non dico il commissario che non ha alcuna competenza su questo piano, dica alle Regioni cosa dobbiamo somministrare a chi ha fatto la prima dose di Astrazeneca e deve fare il richiamo. Speriamo di avere nelle prossime ore risposte chiare”.